“Ci hanno dato dei mafiosi”: la notte più amara di Madrid
Nella Coppa dei Campioni 1987-88 non esistevano teste di serie: partecipavano solo i campioni nazionali e il sorteggio era completamente casuale. Il Napoli, fresco del primo storico scudetto, si ritrovò subito contro il Real Madrid, campione di Spagna e club più titolato d’Europa. Il doppio confronto dei sedicesimi fu segnato da polemiche, tensioni e da un clima fortemente ostile.
La gara d’andata, giocata il 16 settembre 1987 al Santiago Bernabéu a porte chiuse per una squalifica inflitta al Real l’anno precedente, si concluse 2-0 per gli spagnoli, con un rigore di Michel e un’autorete di De Napoli. Nonostante l’assenza di pubblico, l’incontro fu molto seguito in Italia. Il Napoli protestò duramente per l’arbitraggio del rumeno Ioan Igna, accusato di aver favorito il Real, mentre i giocatori denunciarono provocazioni, falli violenti e insulti, culminati nell’accusa rivolta a Maradona di essere stato definito “mafioso”.

Il ritorno al San Paolo, il 30 settembre, si disputò davanti a oltre 80 mila spettatori e con un incasso record. Il Napoli passò in vantaggio con Francini, ma il Real pareggiò con Butragueño, chiudendo sull’1-1 e qualificandosi grazie al risultato dell’andata.
Maradona fu neutralizzato dalla marcatura di Chendo e la partita fu nuovamente segnata da episodi controversi, tra cui l’espulsione di Carnevale.
Il Napoli uscì così dalla competizione alla sua prima partecipazione, eliminato da uno degli avversari più forti e in un confronto caratterizzato più da polemiche e tensioni che dal gioco.
