Nino d’Angelo, musicista e attore e soprattutto compositore dell’inno ufficiale del Napoli, ovvero ”Quei ragazzi della Curva B” ha rilasciato una splendida intervista alla Gazzetta dello sport, della quale vi riportiamo i punti salienti:
Prima che scorressero i titoli di coda, nella notte della Supercoppa, s’è alzato un inno…E Nino D’Angelo si è commosso.
“Quasi come quando abbiamo vinto lo scudetto. È stata una sensazione fortissima”.
Parte “Quel ragazzo della curva B” e cantano assieme Di Lorenzo, Beukema, Elmas…A pensarci bene, chi ha barcollato: il Nino D’Angelo artista o il Nino D’Angelo tifoso?
“Entrambi. Ho fatto migliaia di concerti e visto decine di migliaia di partite, stavolta si sono mischiate le mie emozioni. E poi alla fine di una gara vinta dominando. La partita più bella di questa stagione, tra le più belle dei due anni e mezzo di Antonio Conte”.
Lei conobbe De Laurentiis quando non era ancora uomo di calcio.
“Ho fatto tre film con lui e non posso che ribadire un concetto: siamo davanti a un manager straordinario, che ha importato nel calcio il suo metodo. I suoi cinepanettoni hanno rappresentato un tempo e caratterizzato un’epoca. Avrà pure un carattere non facile, pero ce l’ha. In ventuno anni di presidenza guardate dove ha portato il Napoli”.
Cosa chiederebbe al 2026?
“Sono un incontentabile, e lo è in genere qualsiasi sostenitore. Però le vittorie su Bologna e Milan hanno ribadito la forza del Napoli, quella del suo allenatore e quella di De Laurentiis. Non era semplice, dopo quelle gare andate storte, in cui sembrava che tutto si stesse accanendo contro di noi. E poi la serie di incidenti, la preoccupazione. Ecco, se proprio dovessi scegliere, un altro scudetto me lo prenderei. Magari senza arrivare all’ultima giornata di campionato, in maniera tale da poter preparare pure i festeggiamenti”.