CdS Campania – “IL FENOMENO CE LO ABBIAMO NOI”. Ora Conte vuole il “TRIS”

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Conte è di nuovo re

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Da Bologna al Bologna, dal rischio crisi alla Supercoppa.

 

 

In sette mesi due trofei 10° titolo per Antonio 16° del club: ora riparte la caccia allo scudetto

 

Si scrive Conte, si legge re. Il Napoli è atterrato ieri mattina intorno alle 7.30 a Capodichino proveniente dall’aeroporto internazionale Re Khalid di Riyadh, con l’aereo più pesante di sette chili e mezzo. A bordo, rispetto a una settimana fa, c’era un altro preziosissimo bagaglio d’argento, alto 77 centimetri, da portare a mano: la Supercoppa. La terza tinta d’azzurro dopo quelle del 1990 e del 2014, il sedicesimo titolo nella storia del club e il decimo conquistato da Antonio Conte nella sua carriera da allenatore. Da Bologna alla finale nel deserto con il Bologna: Giotto non sarebbe riuscito a chiudere meglio quel cerchio aperto il 9 novembre al Dall’Ara, un giorno sgangherato per la sconfitta e l’inizio di una crisi che sembrava destinata a segnare il tramonto di un regno. «Non voglio accompagnare il morto», disse Conte.

In nome del popolo sovrano: è morto il re, viva il re. Come, cosa, quando? Fu un terremoto, un vero scossone che complicò anche i collegamenti da Torino a Castel Volturno. Ma in realtà era soltanto una scossa d’assestamento: il Napoli s’è rialzato, ha riempito con il cuore e l’anima i vuoti delle assenze e dei problemi e ha risposto ancora come sa. Vincendo. Secondo titolo consecutivo nell’arco di sette mesi, dal 23 maggio al 22 dicembre, un ponte di gloria che porta all’anno del centenario: il 1° agosto 2026 saranno cent’anni dalla fondazione del club, una pietra miliare. E Conte e i suoi ragazzi avranno l’onore e l’onere di scrivere l’ultima pagina del novantanovesimo: il tempo di sistemare la Supercoppa in bacheca e sarà già domani. Anzi, domenica: tornano il campionato e la lotta per lo scudetto, con l’Inter in testa a più due e il Milan a più uno. Le grandi deluse di Supercoppa sfidano i vincitori: l’effetto Conte vibra dall’Arabia all’Italia. Il Napoli fa ancora paura.  Fonte: CdS

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