Napoli, due funerali e un matrimonio nel giro di un mese: il parere di Mimmo Carratelli

0

Il matrimonio squadra-tecnico regge. Niente dissapori, stanchezza e musi lunghi. Aiutano il rientro di Lobotka per mettere ordine a centrocampo, il rendimento di nuovo eccellente di Rrahmani, la magnifica partita di Hojlund dato già per grosso centravanti acerbo. Funzionano le “mosse” del tecnico: Politano di nuovo in campo, Neres dietro Hojlund ma rientra a schermare Rabiot (in sostegno a Di Lorenzo), McTominay nel ruolo esclusivo di mediano senza nostalgie da goleador del quarto scudetto, Spinazzola sulla fascia sinistra, la fiducia accordata a Juan Jesus e ampiamente ripagata.
Ogni azzurro assolve al suo compito tattico, le direttive di Conte fanno centro.
Il Milan picchia. Rabiot due volte su Politano, una volta su Di Lorenzo ed è finalmente “giallo”. Maignan dà una manata a Politano. Loftus-Cheek entra da killer su Juan Jesus. Il Milan s’innervosisce, il Napoli lo tiene in scacco.

Factory della Comunicazione

Le immancabili capère del golfo (capèra è la parrucchiera chiacchierona che intriga con pettegolezzi e sospetti) avevano già sentenziato: Conte è fermo, non reagisce, balbetta e la squadra è persa. Peggio: meglio avere Allegri anziché Conte sulla panchina azzurra. Peggio ancora: Conte se ne andrà a fine stagione.

A Riyadh Conte incarta Allegri con una strategia precisa e spegne il suo Milan delle meraviglie che, senza Coppe, punta a vincere lo scudetto. Allegri è senza Leao? Conte è senza Anguissa e Lukaku. Lasciamo perdere le assenze. Hanno fatto testo le presenze. Quelle azzurre, in ogni zona del campo, hanno prevalso sui rivali diretti annullandone la pericolosità. Disinnescata da Di Lorenzo la potenza di Rabiot. Ridotta da Spinazzola la verve di Saelemakaers. Pulisic costretto da Rrahmani a girare al largo. Pavlovic inchiodato da Neres al ruolo di difensore. Circoscritta da McTominay la veemenza britannica di Loftus-Cheek. Ridotta a comparsa, da Lobotka, la presenza di Jashari. Schiantata da Hojlund la tenuta difensiva di De Winter e Tomori.

La squadra ha eseguito alla perfezione la partita preparata da Conte nei minimi dettagli. Milinkovic-Savic ha fatto una mezza parata su Loftus-Cheek. Maignan: due gol, due parate e due gol mancati da Elmas e McTominay.
Gli azzurri tornano a correre in scioltezza gestendo abilmente i ritmi della gara, palleggio orizzontale per rifiatare e attacco improvviso alla profondità. La preparazione dura, cui vengono addebitati i continui infortuni, comincia a dare i suoi frutti. Il Napoli andrà avanti in crescendo.

Vada come andrà la finale di lunedì, il Napoli si riprende a Riyadh il ruolo preciso di squadra protagonista. Con una gara fantastica contro il Milan, togliendogli completamente la scena, s’è imposto da formazione campione d’Italia.
Mai puntare contro Conte. Ha esperienza, risultati a favore, carattere e preparazione maniacale delle partite da riscattare ogni inciampo superando sconfitte e momenti negativi. Il Napoli intasca i primi milioni della Supercoppa e punta al malloppo grosso della finale. De Laurentiis sorride.
Il condottiero non ha tradito. Il condottiero non molla mai. Lukaku per la prima volta in panchina, da capitano non giocatore. Lucca e Lang nel finale.
È azzurro il cielo sopra Riyadh. E ’a luna guarda e dice è proprio tutto overo.

 

Fonte: Corriere dello Sport

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.