Logori e stanchi come se fosse aprile, invece è solo dicembre. E allora non resta che il turnover. Sia pure in formato lillipuziano, perché più di tre calciatori non potrà cambiarli visto che l’elenco degli infortunati si allunga ancora. Domani a Udine probabile anche il forfait di Juan Jesus che era il candidato a una maglia da centrale e invece ha rimediato una botta al polpaccio e quasi sicuramente neppure metterà piede sul volo per il Friuli. Insomma, piove sul bagnato. Perché questo costringe il terzetto a un tour de force. Per il resto, cambierà tutto il possibile. Stamattina verrà presa la decisione se inserire Lobotka e Gutierrez nella lista dei partenti per Udine.
La gara con il Benfica, a detta di Conte, non era stata certo preparata per giocare in quella maniera. La verità è che se il gioco del Napoli non è accompagnato dalla praticità, dalla corsa, dalla grinta, diventa una squadra abbordabile. Tanto più se i suoi solisti non indovinano un acuto. Come è successo in Champions dove hanno deluso le stelle. Con il solo Neres a salvare la faccia. Nessuno nasconde il peso e l’importanza delle assenze ma nonostante tutto il Napoli è primo in campionato e ancora aggrappato con le unghie agli ultimi vagoni del treno che porta ai playoff. Domani Conte dà fiducia al suo assetto attuale, ovvero il 3-4-3 perché la colpa della sconfitta non è certo il sistema tattico ma la latitanza di molti dei giocatori-chiave. Il centrocampo azzurro è un’ecatombe e il rendimento ne risente.
Fonte: Il Mattino
