Dalla Serie A ai campi della Terza Categoria, ma con la stessa passione di sempre. Emanuele Calaiò, ex attaccante simbolo del Napoli della risalita dalla C alla A, continua a giocare a calcio a 43 anni indossando la maglia della Zeta Napoli. Il motivo va oltre la competizione: realizzare un sogno personale, quello di condividere il campo con il figlio Jacopo.
Succede a Cercola, nello stadio Piccolo, avvolto dalla nebbia delle sere invernali. Emanuele guida il gruppo con l’esperienza di chi ha segnato in Serie C, Serie B e Serie A, mentre Jacopo Calaiò, 20 anni, esterno offensivo con il vizio del gol, lo affianca in attacco. Padre e figlio condividono spogliatoio, allenamenti e partite, vivendo un’esperienza rara e intensa. Per Jacopo è qualcosa di speciale: anche se non è riuscito a imporsi nel calcio professionistico, giocare accanto al padre gli permette di vivere il pallone con entusiasmo e leggerezza.
Il rapporto tra i due va oltre quello classico tra genitore e figlio. È fatto di complicità, confronto e rispetto reciproco. Emanuele osserva Jacopo con orgoglio, convinto che avrebbe potuto costruire una carriera importante, mentre il ragazzo riconosce nel padre una guida capace di trasmettere valori come umiltà e generosità. In campo, a sorpresa, è spesso l’ex bomber a servire assist al figlio, che al momento lo precede anche nella classifica marcatori.
La Zeta Napoli, progetto ambizioso guidato dal presidente e content creator El Italo, dal fondatore Antonio Pellegrino(ZW Jackson) e dall’allenatore Antonio Zito, sta vivendo un avvio di stagione brillante ed è in testa al girone B di Terza Categoria. In rosa figurano anche nomi illustri come Andrea Cannavaro, figlio di Fabio, e Giuseppe Vives, ex centrocampista con oltre cento presenze in Serie A. In avanti, però, i gol portano soprattutto la firma della famiglia Calaiò.
Nonostante l’età e i ritmi diversi rispetto al calcio professionistico, Emanuele trova nuove motivazioni proprio grazie al figlio. L’obiettivo è chiaro: vincere il campionato e conquistare la promozione. Poi, forse, pensare al ritiro. Ma senza fretta.
Fuori dal campo, Calaiò torna a essere padre a tempo pieno, attento al futuro dei figli e alla loro formazione, ricordando sempre che il calcio è importante, ma non basta. Tra sacrifici, affetto e responsabilità, l’assist più prezioso Emanuele lo serve ogni giorno nella vita. E vale più di qualsiasi gol segnato in carriera.
Fonte: Il Mattino
