Due belle parate, ok. Ma sui gol – specie il primo – può fare di più. Male pure con i piedi, dove sbaglia scelte e appoggi. Non proprio da lui.

Fuori per scelta tecnica all’intervallo. Nel primo tempo era sembrato in grande affanno in fase difensiva. E pure in impostazione non ha aiutato.

Bruciato dal colpo di tacco di Barreiro, in bambola contro la vivacità e la fisicità di Ivanovic, bravo a non concedergli mai il modo di anticipare.

Un’altra notte di Champions da horror, simil Eindhoven. Sempre in ritardo sull’avversario, guarda Rios che imbuca la palla da cui nasce il raddoppio.

Ha l’occasione per il pari al tramonto del primo tempo, ma non riesce a dare forza al colpo di testa e si fa male cadendo. Dietro soffre pure lui.

Finisce per fare il torello nel palleggio portoghese. Arriva sempre con un attimo di ritardo, dopo lo scarico. Gira a vuoto

Il vantaggio Benfica arriva anche grazie a un suo maldestro rinvio. Non sta bene e si vede, sbaglia un paio di appoggi velenosi in orizzontale.

Non era al meglio e con Aursnes e Rios indemoniati finisce presto nella centrifuga portoghese. Prende pure un colpo in testa. Fuori all’intervallo.

Primo ad impensierire Trubin, ma sono già passati settanta minuti. All’inizio prova qualche guizzo dei suoi, ma non trova nessuno ad assaltare l’area.

Non è gara da giochi di prestigio, ma non riescono nemmeno le cose facili. Leggerino contro la pressione e l’aggressività del Benfica.

La voglia di lottare c’è sempre, come qualche appoggio sbilenco. Spalle alla porta con Otamendi è dura per tutti, ma spazio in profondità non c’era.

Almeno lui una scossa offensiva la dà: punta, dribbla, salta l’uomo. Bella la pennellata in profondità per McTominay, che però non controlla.

Ha voglia di fare, di dimostrare che è guarito. Un paio di cambi gioco interessanti, ma va poco in profondità e soprattutto spinge a marce basse.

Forse cambio strategico per risparmiare fatiche a un Buongiorno stanco e frastornato. Finisce anche lui per inseguire, ma fa sentire i muscoli.