CdS Campania – “CI PUO’ STARE”. E’ mancato lo “special” ma siamo ancora in zona playoff
Notte amara a Lisbona ma la corsa Champions non è compromessa

Il Benfica vince con il gol di Rios e il tacco di Barreiro Azzurri stanchi e sorpresi due volte: Mou stende Conte

I l Napoli si brucia tra le fiamme dell’inferno Da Luz: 2-0 senza repliche firmato da Rios e Barreiro, e notte di Champions colorata di rosso Benfica. È di Mourinho l’ottava sfida con l’ex rivale acerrimo Conte, la prima dopo sette anni e mezzo dall’ultima FA Cup persa a Wembley con lo United contro il Chelsea di Antonio, suggellata da un saluto carico di affetto e stima prima di cominciare: una rivincita di
coppa, verrebbe da dire, ma soprattutto un colpo fondamentale che rianima la classifica e le speranze di agganciare la zona playoff, ora a -1. Sei punti per i portoghesi, venticinquesimi, e 7 per il Napoli, sceso al ventitreesimo posto ma ancora dentro la zona spareggi dopo la terza sconfitta in questa fase. Ancora in trasferta come nelle ultime cinque dal 2024: al Maradona non si passa, on the road si perde la bussola in Europa. È evidente. Ma ancor di più lo è l’inevitabile stress psicofisico: la squadra ha pagato dazio dopo cinque risultati utili al rientro dalla sosta, troppi impegni ravvicinati, uomini contati e titolari scarichi. È umano: l’irriconoscibile McTominay, tanto per citare un esempio illustre, non era al meglio eppure non s’è tirato indietro. Il Benfica, tra l’altro, aveva anche due giorni di riposo in più: il discorso della vigilia di Mou sulla rosa ampia del Napoli, e sulla qualità generale che fa dimenticare le assenze, non combacia con la fatica eccessiva. Già: al 20′ il Benfica era già in vantaggio con tre grandi occasioni alle spalle. Il dato positivo? Voglia e coraggio non sono mancati, Eindhoven è lontanissima. E ora José se la giocherà all’ultimo soffio con Juve e Real, mentre Antonio affronterà il Copenaghen e il Chelsea: tutto incertissimo.
coppa, verrebbe da dire, ma soprattutto un colpo fondamentale che rianima la classifica e le speranze di agganciare la zona playoff, ora a -1. Sei punti per i portoghesi, venticinquesimi, e 7 per il Napoli, sceso al ventitreesimo posto ma ancora dentro la zona spareggi dopo la terza sconfitta in questa fase. Ancora in trasferta come nelle ultime cinque dal 2024: al Maradona non si passa, on the road si perde la bussola in Europa. È evidente. Ma ancor di più lo è l’inevitabile stress psicofisico: la squadra ha pagato dazio dopo cinque risultati utili al rientro dalla sosta, troppi impegni ravvicinati, uomini contati e titolari scarichi. È umano: l’irriconoscibile McTominay, tanto per citare un esempio illustre, non era al meglio eppure non s’è tirato indietro. Il Benfica, tra l’altro, aveva anche due giorni di riposo in più: il discorso della vigilia di Mou sulla rosa ampia del Napoli, e sulla qualità generale che fa dimenticare le assenze, non combacia con la fatica eccessiva. Già: al 20′ il Benfica era già in vantaggio con tre grandi occasioni alle spalle. Il dato positivo? Voglia e coraggio non sono mancati, Eindhoven è lontanissima. E ora José se la giocherà all’ultimo soffio con Juve e Real, mentre Antonio affronterà il Copenaghen e il Chelsea: tutto incertissimo.
