A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Piccari, giornalista direttore di TUTTOmercatoWEB Radio. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Ieri le due nerazzurre, quelle di Bergamo e di Milano, hanno avuto risultati altalenanti. l’Inter meritava la sconfitta?
“Se devo darti un giudizio sulla partita, ti dico che ho visto l’Inter in difficoltà a livello di gioco. Forse è stata la prima vera partita in cui ha faticato davvero, non tanto nella qualità generale, quanto nella capacità di imporsi. Complessivamente non ha fatto una grande gara, mentre il Liverpool ha avuto più occasioni e ha giocato meglio. Dando un giudizio complessivo, il Liverpool è stato superiore e l’Inter ha mostrato delle difficoltà nei grandi big match. Se non sbaglio, questo è il quinto perso, e quando cominciano a essere così tanti diventa un dato che non si può ignorare.”
In sostanza, nonostante quel dubbio arbitrale l’ha vista sotto il suo livello?
“Da un certo punto di vista il pareggio te lo potevi portare via e sarebbe stato comunque un buon punto per la classifica, ma nulla di più. Sul rigore, ti dico la mia, non c’è un errore clamoroso né un torto evidente. Ciò che mi chiedo è un’altra cosa, come fa Bastoni ad affrontare così l’avversario? Non ho sentito nessuno sottolineare che Bastoni, in quella situazione, sbaglia completamente l’intervento. La trattenuta c’è, è evidente e nessuno ne parla. Bastoni ha una parte della stampa a favore: quando fa bene viene giustamente elogiato, ma quando fa male non viene mai criticato. È un difensore moderno, forte in spinta e inserimento, ma in marcatura ha dei limiti. Io mi chiedo: perché un difensore centrale va a pizzicare la maglia dell’attaccante avversario in quel modo, a partita praticamente finita? Qual è la logica? Anche ieri ho visto ex calciatori importanti scandalizzarsi per il rigore, ma nessuno ha spiegato tecnicamente perché Bastoni sia intervenuto così.”
In questo dualismo che si è creato anche in Nazionale tra Bastoni e Buongiorno, come difensore puro lei chi preferisce?
“Buongiorno, come difensore puro, è superiore a Bastoni che, anche ieri, ha dimostrato di non saper marcare. Se parliamo di difensore ‘muro’, scelgo Buongiorno. Bastoni è tecnicamente più avanti, è migliore quando c’è da impostare o inserirsi, ma come marcatore io prendo Buongiorno.”
Un’Atalanta invece che si rilancia. Palladino sta iniziando a rodare la sua squadra. La convince il nuovo progetto bergamasco?
“L’Atalanta in Champions sta facendo molto bene. Aveva già vinto a Marsiglia e ieri, per quello che ho visto, avendo seguito più l’Inter, ma ho recuperato diversi spezzoni, mi è sembrata una squadra davvero in grande forma. Ho visto un De Ketelaere grandissimo: gol, assist, personalità. In Champions sembrano un’altra squadra. Ora dobbiamo attendere se Palladino riuscirà a dare continuità anche in campionato. Ieri De Ketelaere l’ha detto chiaramente: ‘Dobbiamo rimontare perché il prossimo anno vogliamo tornare in Champions’. È stato un messaggio forte. La strada è in salita, ma il tempo c’è.”
Parliamo del match di domenica sera, dove si fermano i meriti del Napoli e iniziano i demeriti della Juventus?
“I meriti del Napoli ci sono, eccome. Mi aspettavo una partita così: una gara veloce, aggressiva, intensa. Il Napoli sta andando oltre l’emergenza, è tornato un gruppo, ha ritrovato spirito e identità. Sono almeno cinque partite che ha ritrovato ardore e carattere. Guardate Elmas: può fare tutto in mezzo al campo. Neres, in questo momento, non lo prende nessuno, anche se partono due ore prima. Poi, è chiaro, arrivano i demeriti della Juventus e soprattutto di Spalletti, ha commesso scelte davvero incomprensibili. Se hai un avversario come Neres, non puoi lasciare a metà campo un braccetto improvvisato. Se lo avesse fatto un altro allenatore, lo avremmo massacrato. È giusto dirlo: Spalletti ha sbagliato.”
Cosa pensa di Goretzka? C’è davvero possibilità di vederlo al Napoli?
“È un gran giocatore, magari ci fosse questa possibilità. Per ora sono solo voci. Prendere giocatori così importanti a gennaio è sempre complicato. Forse, se non ha spazio al Bayern, si può provare a spingere per un prestito, ma oltre questo la vedo dura. I grandi colpi di gennaio sono rarissimi: è più facile lavorare d’estate, quando c’è tempo per costruire le operazioni.”
Il Napoli sarà nuovamente un dottor Jekyll e mister Hyde stasera? Si aspetta finalmente una vittoria convincente che rilanci le chance di qualificazione?
“È una sfida affascinante, anche per la presenza di Mourinho. Io mi aspetto un Napoli sulla stessa lunghezza d’onda della partita con la Juventus. Il Napoli secondo me stasera può fare risultato: lo vedo più forte del Benfica e penso che Conte voglia vincerla, nonostante le assenze.”
La Juventus invece come la vede?
“La Juventus deve dare un segnale. L’avversario è, sulla carta, molto abbordabile. Vediamo se riuscirà a esprimere qualcosa di nuovo, qualcosa di più ‘da Spalletti’. Io non ce l’ho con lui, però dopo 40 giorni dal suo arrivo mi chiedo se stiamo vedendo davvero la mano di Spalletti. Sembra ancora un allenatore ‘incastrato’, più simile alla versione vista in Nazionale che a quella di Napoli o Roma.”
Neres oggi sembra due categorie sopra tutti. Secondo lei, se non ci fossero stati tutti questi infortuni, avrebbe comunque avuto spazio per mostrare il suo valore?
“Secondo me sì. Io già l’anno scorso lo avevo elogiato, anche in un momento complicato della sua avventura. Aveva fatto subito una grande impressione. Secondo me avrebbe trovato spazio anche senza gli infortuni, perché è un giocatore che ti cambia il ritmo. Conte non è uno sprovveduto, ci ha lavorato tanto e oggi Neres è completamente dentro il progetto. In questo momento è imprendibile, e sta crescendo anche Lang. Deve diventare solo un po’ più incisivo, ma sono sicuro che Conte lavorerà molto su questo aspetto: è l’unica cosa che gli manca davvero.”
