Si è tenuta al tribunale di San Isidro l’udienza preliminare del processo che dovrà stabilire le eventuali responsabilità di medici e infermieri nella morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre di cinque anni fa. In aula erano presenti tre delle sue figlie: Dalma, Gianinna e Jana. Otto professionisti sanitari sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di omicidio con dolo eventuale, un reato che prevede pene comprese tra 8 e 25 anni di reclusione. Il nuovo collegio giudicante ha respinto le richieste degli avvocati di Leopoldo Luque, Agustina Cosachov e dell’infermiera Nancy Forlini, che puntavano all’annullamento del processo. Il procedimento era stato sospeso la scorsa primavera dopo l’allontanamento della giudice Julieta Makintach dal primo collegio. Come stabilito, il processo ripartirà il 17 marzo davanti ai giudici Alberto Ortolani, Alberto Gaig e Pablo Rolon. Per accelerare i tempi, i pm Patricio Ferrari e Cosme Iribarren hanno deciso di ridurre l’elenco dei testimoni da 170 a 90. Una scelta mirata a rendere più snello l’iter processuale. Gli avvocati degli imputati, però, sono pronti a opporsi con forza. Il legale del neurochirurgo Luque, ad esempio, ha chiesto che vengano ascoltati undici cardiologi che seguirono Maradona, con l’obiettivo di dimostrare quanto fossero già compromesse le sue condizioni cliniche.
Fonte: Il Mattino
