Questione di metamorfosi. Dai Fab Four al “ritrovato” 3-4-2-1, non più soluzione di emergenza. La squadra è rinata senza sei pilastri fondamentali e, è il caso dio dirlo, con Lang e Neres vola ad…ali spiegate. Ma non solo loro. Di Lorenzo è tornato dominante, Olivera attento e coinvolto, Beukema cresce di partita in partita accanto ai totem Rrahmani e Buongiorno. E Lobotka e McTominay si confermano straordinari. Ora occorre solo ridare il gol ad Hojlund. Scrive il CdS:
“C’era una volta l’addio di Conte dietro l’angolo e il tramonto di una squadra di ex duri: il ko con il Toro, l’umiliazione di Eindhoven, lo sfogo bolognese di Conte, la famosa pausa nel periodo della sosta, la raffica di infortuni. Romanzo terminale, sembrava l’anticamera della fine: è stato un nuovo inizio. Squadra più dura di prima, rinnovata nell’anima e nel vestito tattico a dispetto dell’emergenza profonda. E nuovi volti in copertina: nato come il Napoli di De Bruyne e dei Fab Four, in un mese è diventato il Napoli di Lang e Neres. Ex scontenti con la valigia, Noa addirittura caso nazionale in Olanda, e oggi gemelli diversi e ali spiegate: hanno risvegliato un attacco in letargo prima dell’avvento in tandem. Numeri: 6 gol in tre partite, 3 di Neres e uno di Lang, uno di McTominay più un autogol, dopo tre giornate senza reti. E ancora: Napoli di nuovo sferzante e pericoloso, imprevedibile e produttivo, dominante nelle due fasi, micidiale in ripartenza con la velocità, l’istinto e il talento dei suoi attaccanti che puntano e infilzano”
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