Tre settimane, tre nomi su tutti, Lang, Neres, Beukema, e il Napoli non è più quello dei “titolarissimi”, dei Fab Four o degli intoccabili, ma diventa il Napoli di tutti. Conte ci è riuscito. Senza un bel po’ di pilastri, nel momento peggiore, il tecnico ha effettuato il cambiamento, ha mescolato le carte e rimodellato il tutto. Scrive Il CdS: “Di Neres si sapeva, gli era mancata soltanto la continuità e con la formula dei Fab Four anche lo spazio: ma è sempre lui, un fulmine. Lang è l’esempio simbolico: tre volte dall’inizio in serie con Dea, Qarabag e Roma dopo l’unica da titolare a Lecce in quindici partite. All’ottava di campionato, Napoli-Inter, il giorno dell’infortunio di KDB, aveva giocato 66 minuti; 119 in 11 partite contando la Champions. Ora non resta che restituire il gol a Hojlund, a secco dal 5 ottobre ma comunque leone nel lavoro per la squadra (vedi assist a Neres all’Olimpico). Ma il Napoli è rinato in assoluto: un gol subìto con l’Atalanta, due clean sheet di fila e difesa di nuovo blindata. Di Lorenzo è tornato dominante, Olivera attento e coinvolto, Beukema cresce di partita in partita accanto ai totem Rrahmani e Buongiorno. E Lobotka e McTominay si confermano straordinari: due fasi magistrali, la regia di Lobo e i gol di McT. E una ferocia pazzesca in coppia in mediana, soli contro tutti e senza l’aiuto di De Bruyne, Anguissa e Gilmour. Era il Napoli dei Fab Four, oggi è il Napoli di tutti.”
