Il Napoli è atteso dalla missione Olimpico. Espugnarlo significherebbe testa della classifica e, Conte, per la terza volta consecutiva, si affiderà al “nuovo” che avanza. O forse, in fondo, ad una vecchia conoscenza: 4-2-3-1. Con Neres. Perchè Neres è tornato a giocare da Neres. Scrive il CdS: “Beh, ora può dirlo forte: c’era una volta un passato difficile e ora c’è un presente fatto di copertine, partite dal primo minuto, serate illuminate dalle sue giocate e gol nuovi di zecca. Come nuova è anche la coppia con Lang alle spalle di Hojlund, loro due insieme, amici per la pelle. […]. C’è una vecchia formula tattica che l’emergenza ha reso nuovamente attuale: 3-4-2-1, con due trequartisti alle spalle della punta. E a destra, lui: il paulista David. Titolare per la terza volta consecutiva dopo Atalanta e Qarabag e per la settima in stagione tra campionato e coppa. A proposito: martedì contro gli azeri non ha segnato, ma ha sfiorato un gol pazzesco in acrobazia su cross di Lang. L’amico del cuore, dicevamo: si cercano, si guardano, si trovano. Dei due, Neres è quello che viene a giocare dentro il campo con maggiore continuità, a tratti quasi seconda punta in appoggio a Hojlund. Sabato scorso ha anche ritrovato il gol: uno e due, in sequenza, un po’ il simbolo di un impatto offensivo rinnovato con il cambio modulo e soprattutto il cambio di mentalità, un colpo di spugna sui problemi sollevati a Bologna e sull’astinenza realizzativa durata tre partite. Non resta che superare la prova Olimpico. Prova olimpica.”
