Franco Piantanida: “Rrahmani il vero flop del Napoli contro la dea”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Piantanida, giornalista Mediaset. Di seguito, un estratto dell’intervista.
La porto su Napoli–Atalanta: i suoi top?
“Il primo è Lang. Finalmente. È servito che Conte si prendesse una settimana di pausa, che i ragazzi fossero senza di lui per qualche giorno, che si creasse un clima diverso. Ma io voglio responsabilizzare i giocatori: quando stanno in panchina Conte ‘è cattivo’, ma quando giocano devono dimostrare di meritarselo. Lang ha segnato dopo undici mesi ed era ora.
Il secondo è Neres. È un giocatore di talento, particolare, un carattere diverso da quelli che piacciono a Conte. Ma i soldatini li puoi costruire, il talento no. Se due frecce così capiscono cosa vuole l’allenatore, il Napoli fa un salto di qualità enorme. Il terzo top è Beukema. Merita applausi.
I flop di Napoli–Atalanta?
Il primo è Rrahmani. Secondo me deve ancora ritrovare alcune dinamiche. Il primo gol preso a Bologna ce l’ha sulla coscienza, e anche sabato non è stato perfetto. Il problema del Napoli nasce lì: meccanismi difensivi inesistenti per settimane, continui cambi, Buongiorno e Juan Jesus infortunati, Beukema fuori forma, Mazzocchi mai schierato, eccetera.
Se non hai una difesa perfetta, non vinci le partite sporche. Non vedo altri flop veri del Napoli, quindi per oggi direi che i tifosi possono godersi questo lunedì con serenità.
Gli altri due flop della gara sono stati Palladino e Lookman. Il nigeriano voleva andare via, ma se vali 40 o 50 milioni devi dimostrarlo sempre. L’anno scorso segnava qualunque cosa. Sabato, invece, non gli è riuscito quasi nulla. C’è stata un’azione identica a quella del suo gol col Napoli l’anno scorso, ma la sensazione era che non avrebbe segnato nemmeno se avesse spinto la palla dentro con le mani. Palladino ha tanto lavoro da fare.
Per me l’Atalanta è stata troppo frettolosa nell’esonerare Juric e sostituirlo con lui. Ci saranno state divergenze interne, certo, ma non mi è mai parso che il problema fosse l’allenatore”.
