Frank Piantanida: “Se oggi dovessi descrivere la situazione, per me è una relazione complicata, quasi irrecuperabile”

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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Piantanida, giornalista Mediaset. Di seguito, un estratto dell’intervista.

 

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L’Italia, per arrivare al Mondiale, dovrà passare dai playoff. Chi è stato il top dell’esperienza gattusiana?

“Per me il top è stato Pio Esposito. È l’unico vero elemento di rottura con il recente passato, ed è anche abbastanza singolare che un 2005 sia diventato il riferimento principale. Ha segnato tre gol in nazionale, ci siamo affidati a lui e questo la dice lunga: è come se fosse l’unico slancio verso il futuro.
Detto questo, fa un po’ strano che il nostro punto di riferimento per andare al Mondiale sia un ragazzo così giovane: significa che qualche problema c’è ed infatti siamo ai playoff.

Da quello che risulta a lei, cosa sta succedendo nel Napoli?

Conte che prende dei giorni di ferie risulta strano, lo aveva già fatto al Chelsea e sappiamo come andò a finire. Tutto questo è abbastanza strano. Non voglio dire che Conte si sia preso dei giorni sabbatici, però una situazione del genere non l’avevamo mai vista. Qualcuno paragona la cosa ai tempi del Chelsea, e sappiamo come è finita lì. Penso che staccare completamente possa essere stata la scelta giusta, andare a Castel Volturno a lavorare con dieci giocatori, dei quali forse due saranno titolari con l’Atalanta, serviva a poco. In questo caso staccare, più che strafare, può aver senso. Se oggi dovessi descrivere la situazione, per me è una relazione complicata, quasi irrecuperabile”.

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