Napoli, la maledizione del goal: mai un dato cosi basso per Conte
Senza Lukaku, senza De Bruyne, senza gol. Nel are magnum di problemi a cui Antonio Conte dovrà pensare, ai primi posti dell’ordine del giorno l’apatia offensiva è un fattore. Il suo Napoli non fa più gol: l’inizio di questa stagione sembra aver dato il via a un corso diverso rispetto a quello di un anno fa, di una squadra che aveva saputo vincere il campionato difendendo meglio di quanto attaccasse. Ma comunque, allo stesso punto nella stagione 2024/25, Mctominay e compagni avevano già fatto registrare due gol in più (18) rispetto a quelli già segnati oggi (16) in Serie A.
Quello di oggi, come scrive Il Mattino, è per Conte il dato offensivo più basso fatto registrare nella sua carriera tra le esperienze nei massimi campionati europei. Dopo 11 giornate non aveva mai visto le sue squadre segnare così poco. Con la Juventus non era mai scesa sotto le 18 marcature nelle stesse gare di oggi in campionato. Alzando il livello anche nel secondo e nel terzo anno sulla panchina bianconera.
Un dato che aveva poi contribuito a vincere tre volte di fila lo scudetto. Il record di marcature lo trova all’Inter, nella stagione 2020/21, con 29 gol fatti nelle prime 11 partite giocate. anche nella stagione precedente non aveva fatto male con 24 gol segnati.
Bene anche nella prima stagione inglese: nel 2016/17, alla guida del Chelsea segna 26 gol, seguiti dal 19 dell’anno successivo. Al Tottenham andrà via nel 2022/23 prima che la stagione possa dare i titoli di coda. Ma nel frattempo in 11 gare gli spurs si erano comunque spinti fino ai 24 gol.
Un dato incoraggiante. Diverso da quello di oggi a Napoli: nelle ultime tre partite contro Como, Eintracht e Bologna di gol azzurri non se ne sono visti. In concomitanza con l’infortunio di De Bruyne, l’attacco s’è inceppato senza trovare altre soluzioni. E persino le ventate di freschezza di Hojlund non hanno regalato gioie. Il rientro di Lukaku servirà, ma è lontano ancora un bel po’. Il cambio marcia servirà immediatamente, per lavorare in queste settimane con chi è rimasto a Castel Volturno e risolvere il problema dopo la sosta per le nazionali. Per non ritoccare ancora di più verso il basso un record in negativo di cui Conte avrebbe molto volentieri fatto a meno.
