Fali Ramadani assolto dall’accusa di evasione fiscale: “Il fatto non sussiste”
L’agente Fali Ramadani, tra i più influenti del calcio internazionale, è stato assolto con formula piena dall’accusa di evasione fiscale legata a operazioni di mercato avvenute tra il 2018 e il 2022. La decisione è arrivata oggi dal gup Nora Lisa Passoni al termine del giudizio abbreviato.
Il procedimento riguardava compensi per circa 6 milioni di euro maturati nelle trattative per diversi giocatori di primo piano, tra cui Dusan Vlahovic, Federico Chiesa, Miralem Pjanic, Kalidou Koulibaly, Ivan Perisic e Ante Rebic.
Assolto anche un collaboratore di Ramadani, indagato insieme a lui nell’inchiesta condotta dai pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi con il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza. L’accusa ipotizzava che i due non avessero dichiarato in Italia le commissioni percepite per i trasferimenti dei calciatori.
Già lo scorso settembre, i pubblici ministeri avevano chiesto l’assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”, riconoscendo l’assenza di dolo. La giudice Passoni ha accolto la linea difensiva degli avvocati Armando Simbari e Ilaria Curti, secondo cui “non è configurabile alcuna stabile organizzazione occulta”.
Parallelamente, Ramadani ha anche regolarizzato la propria posizione amministrativa, versando oltre 2,5 milioni di euro al fisco e avviando una nuova società in Italia. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 70 giorni.
