No, lui non ne parla e non ne vuole parlare. Gli arbitri non devono essere argomento. La situazione è delicata e qualcuno si può sentire destabilizzato. Ed a modo suo non affronta la questione. La liquida come farebbe Antonio Conte: «Evitiamo, è meglio: appena si è sollevato un problema e qualcuno ha parlato è successo di tutto e di più. Il sistema non si basa su fondamenta solide: al primo soffio di vento, appena uno si è alzato per migliorare il calcio italiano, avete visto che cavolo è successo?». E sul Var: «Quando viene chiamato al monitor, l’arbitro non deve sentirsi in dovere di cambiare. Magari aveva visto bene e a volte è successo. Bisogna cercare di essere collaborativi nella maniera giusta, non come ho visto in passato. La situazione è molto debole».
