Esclusiva-El Pampa Sosa: “Il Napoli deve migliorare molto per quanto riguarda il gioco”

Nella splendida cornice di via Toledo si è tenuta ieri la seconda edizione dell’evento dedicato al compleanno di Diego Armando Maradona, organizzato per ricordare le sue gesta e il grande uomo che è stato. L’iniziativa, presentata da Stefano Ceci in collaborazione con la Fondazione Pausilipon, aveva come obiettivo la raccolta di donazioni per i bambini tanto amati da Maradona, come sottolineato dallo stesso Ceci.
Nella suggestiva sala di Piaza Italia erano esposte le maglie storiche, i video e le foto del Pibe de Oro. Tra i presenti anche l’ex attaccante del Napoli, El Pampa Sosa. I nostri redattori di ilnapolionline.com hanno avuto l’onore di intervistarlo in esclusiva:
Pampa, raccontaci il ricordo più bello che hai di Diego.
“Per noi argentini è sempre un momento speciale, al di là del ricordo, del suo compleanno, viene ricordato da tutti come un momento indimenticabile, io ho avuto l’opportunità di conoscerlo qua nello spogliatoio a Napoli, ma anche nell’allenamento del Club de Gimnasia La Plata, quindi quell’abbraccio lì in quel campo là è stato meraviglioso.
Pampa, vengo all’attualità, il Napoli nonostante tutti gli infortuni è primo in classifica, gli azzurri cosa possono fare quest’anno? Possono ripetersi in campionato?
Sì, certo, il Napoli deve migliorare molto per quanto riguarda il gioco, o almeno questo è quello che io penso, per Conte fino adesso la bellezza sono i risultati, quindi è primo meritatamente, se riuscisse a migliorare per quanto riguarda il gioco tutti saremmo molto più tranquilli.
Pampa invece, progetti futuri?
Io sono a Napoli, lavoro come opinionista televisivo, mi trovo molto bene a livello locale e anche a livello nazionale, quindi seguo il calcio a 360°, non solo nel Napoli ma in tutte le squadre Serie A, anche la Premier, la Champions e mi diverto molto.
Una panchina, la sogni?
Io ho già provato ad allenare in categorie inferiori, anche in Argentina e in altri paesi, il fuoco di continuare a fare l’allenatore non si è mai spento, però per questo momento sono molto sereno con quello che sto facendo”.
A cura di Emanuele Arinelli e Riccardo Cerino
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