Di Francesco: “Prestazione di livello, ma certe ingenuità ci costano care”

Ecco le parole del tecnico dei Salentini dopo la sconfitta contro il Napoli

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Il Lecce esce sconfitto dal confronto con il Napoli nonostante una prestazione di grande intensità e coraggio. Eusebio Di Francesco, nel post-partita, non nasconde l’amarezza per il risultato, arrivato dopo una prova che avrebbe meritato ben altro epilogo.

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Queste le sue parole ai microfoni di Dazn:

“Purtroppo il calcio è fatto di risultati, ma se devo parlare di prestazioni, oggi la squadra che meno meritava di perdere era la nostra. Abbiamo fatto una grande gara, ci siamo creati l’occasione del rigore e poi capita di sbagliarlo, fa parte del gioco. Però il gol subito mi lascia molto rammarico.”

“Abbiamo concesso un fallo ingenuo al limite dell’area, su una palla che stava andando esternamente. Siamo stati troppo bassi sul calcio piazzato: io non voglio quel castello difensivo troppo arretrato. Dobbiamo essere quasi in linea con la barriera, perché così abbiamo escluso il portiere dalla possibilità di intervenire. Sono piccoli dettagli, ma fanno la differenza.”

“Ci manca un po’ di furbizia, dobbiamo essere più attaccati al risultato”

Nonostante l’amarezza, Di Francesco ha sottolineato la qualità della prova dei suoi:

“Abbiamo fatto una partita importante sotto tutti i punti di vista. Anche dopo il rigore sbagliato la squadra ha reagito: ha pressato alta, è stata cattiva e determinata, e il Napoli faceva fatica a uscire. Mi scoccia essere qui a commentare ancora una sconfitta dopo una prestazione così.”

Il tecnico, però, individua una costante su cui lavorare:

“Dobbiamo essere più attaccati al risultato. È una cosa su cui sto insistendo dall’inizio e oggi lo ribadisco ancora più forte. Le grandi squadre restano dentro la partita fino alla fine proprio grazie a questi particolari, e noi dobbiamo impararlo. Peccato, perché i ragazzi avrebbero meritato un risultato diverso contro una squadra campione d’Italia.”

“Camarda? Lasciamolo crescere con tranquillità”

Una parte dell’intervista è stata inevitabilmente dedicata a Francesco Camarda, in lacrime dopo il rigore sbagliato:

“È un ragazzo di 17 anni e deve crescere con tranquillità. Tutti gli mettono addosso troppe aspettative. La voglia di battere il rigore nasce anche da questo contesto: si sente responsabilizzato, forse troppo. Ma devo dire che è stato lui a chiedermi di batterlo, e io l’ho lasciato fare perché era tra i rigoristi designati.”

Di Francesco ha poi aggiunto un’analisi più tecnica:

“Quando manca un po’ di esperienza o di cinismo, la porta diventa piccola, specialmente davanti a un portiere come Milinković-Savić. Il rigore va battuto con determinazione e cattiveria, ma sono esperienze che servono a crescere. Oggi l’abbiamo pagata, ma Francesco sta lavorando bene e ha margini enormi: farà i passaggi giusti per diventare il giocatore importante che può essere.”

A chi gli ha fatto notare l’applauso del pubblico al termine del match, Di Francesco ha risposto con orgoglio:

“Sì, ho voluto ringraziare i tifosi. È stato un applauso sincero, perché la squadra ha dato tutto. Questo è il nostro balsamo: sapere che la gente riconosce lo spirito, anche nelle sconfitte.”

Il tecnico ha concluso con un messaggio di fiducia:

“La prestazione di oggi deve darci forza. Abbiamo mostrato che possiamo giocarcela con chiunque. Se continuiamo con questa mentalità, i risultati arriveranno.”

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