Stava tornando, già in Olando, è definitivamente tornato ieri sera. Scott McTominay ha raggiunto quota 17 reti con la maglia del Napoli in poco più di una stagione. Ma non è solo questo…Scrive il CdS: “Contro l’Inter è tornato a usare i piedi, o meglio il suo potente destro. S’era liberato – non si sa come – solo davanti alla porta dell’Inter e meno male per lui che l’ha visto Spinazzola, uno che lancia di destro o di sinistro con assoluta nonchalance, come se stesse bevendo un bicchiere d’acqua.
Poi, ha fatto tutto Scott, con quel destro forte e incrociare dal limite dell’area che Sommer non ha nemmeno sfiorato. Un’azione a cui ha dato l’incipit proprio lui, un contropiede in cui ha servito Neres, che l’ha data a Spinazzola, che l’ha lanciata per Scott. Uno, due rimbalzi del pallone e “boom”, prima dell’intervento di Bastoni. Un bolide, un golazo, un tiro che ha fatto alzare in piedi i 50mila del Maradona, che per la prima v olta quest’anno hanno potuto gridare il suo nome, visto che le altre reti erano arrivate tutte fuori casa. L’hanno fatto quasi con la stessa forza del 23 maggio, g iorno della mezza rovesciata che sbloccò la gara scudetto con il Cagliari e che in molti, in città, si sono tatuati sulla pelle. Scott s’è preso in mano il Napoli, così come poi ha fatto Anguissa. Ha lottato su ogni pallone e fatto salire la squadra. Ha occupato gli spazi che Conte gli aveva chiesto, in mancanza di un centravanti classico, cercando suggerimenti dagli esterni o da Neres”
Poi, ha fatto tutto Scott, con quel destro forte e incrociare dal limite dell’area che Sommer non ha nemmeno sfiorato. Un’azione a cui ha dato l’incipit proprio lui, un contropiede in cui ha servito Neres, che l’ha data a Spinazzola, che l’ha lanciata per Scott. Uno, due rimbalzi del pallone e “boom”, prima dell’intervento di Bastoni. Un bolide, un golazo, un tiro che ha fatto alzare in piedi i 50mila del Maradona, che per la prima v olta quest’anno hanno potuto gridare il suo nome, visto che le altre reti erano arrivate tutte fuori casa. L’hanno fatto quasi con la stessa forza del 23 maggio, g iorno della mezza rovesciata che sbloccò la gara scudetto con il Cagliari e che in molti, in città, si sono tatuati sulla pelle. Scott s’è preso in mano il Napoli, così come poi ha fatto Anguissa. Ha lottato su ogni pallone e fatto salire la squadra. Ha occupato gli spazi che Conte gli aveva chiesto, in mancanza di un centravanti classico, cercando suggerimenti dagli esterni o da Neres”
