L’EX TECNICO: “I NERAZZURRI HANNO MOSTRATO UN ECCESSO DI SICUREZZA, MENTRE CONTE HA AZZECCATO LA MOSSA TATTICA CON NERES FALSO NOVE”
Napoli-Inter è stata lo specchio di questo campionato, dove tutto cambia molto rapidamente: nel giro di 90 minuti è cambiata la capolista, perché Conte e i suoi hanno scavalcato il Milan in testa alla classifica, in attesa della Roma che oggi può agganciare il Napoli, ma è cambiata anche la percezione delle due sfidanti di ieri al Maradona. Al fischio finale ho avuto l’impressione che le parti si fossero invertite: il Napoli sembrava l’Inter vista fino a ieri, una squadra compatta, determinata e cinica che non perdeva un colpo da metà settembre; l’Inter sembrava il Napoli in ginocchio tra Torino e Eindhoven, una squadra disordinata, vulnerabile e in crisi di identità.
INTER, COSÌ NON VA
Perché se è vero che a spostare gli equilibri della partita è stato un rigore inesistente, quello con cui De Bruyne ha sbloccato la gara, è altrettanto vero che questo non è e non può essere un alibi per i nerazzurri. Al di là della reazione di orgoglio che ha portato alla traversa di Bastoni e al palo di Dumfries nel finale del primo tempo, l’Inter è stata irriconoscibile: a ogni palla persa si aprivano praterie per le ripartenze del Napoli, la cosa che mi ha sorpreso di più è la mancanza di equilibrio tra i reparti. Era quello il punto di forza che aveva spinto Lautaro e compagni a infilare sette vittorie di fila tra campionato e Champions.
Forse il successo contro il Saint-Gilloise in coppa ha finito per esaltare troppo i nerazzurri, l’eccesso di sicurezza nel calcio può giocare brutti scherzi. A posteriori, mi viene da pensare che qualcosa Chivu possa aver intuito nei giorni scorsi, e che la decisione di concedere ai giocatori un giorno di riposo tra la trasferta di Bruxelles e quella di Napoli sia nata proprio per alleggerire la mente del gruppo: il tecnico interista, bravissimo a lavorare sulla testa dei suoi, ha tentato una giocata difficile, ma evidentemente non è bastato. In campo ho visto un’Inter spesso disordinata e chi è subentrato, questa volta, ha tolto più che aggiungere: anziché cercare la profondità in velocità, i cambi dalla panchina portavano troppo la palla. I passi falsi fanno parte del percorso e non c’è nulla di compromesso: al Milan è successo di frenare l’altra sera con il Pisa, dando per scontato un risultato che invece era tutto da conquistare, l’Inter è scivolata in uno scontro da scudetto contro i campioni in carica. I nerazzurri hanno tutti gli strumenti per rialzarsi subito, a patto di capire che bisogna dare di più e che, senza quella unità di intenti che è stato il motore della loro corsa finora, non si va lontano.
NERES FALSO NOVE: MOSSA AZZECCATA
Il Napoli, invece, ha fatto centro due volte in un colpo solo: ha ritrovato se stesso, scacciando il fantasma della crisi che aleggiava sulla squadra dopo i ko contro Toro e Psv, e si è ripreso la vetta della classifica. È stato il successo del gruppo, tornato granitico come nella stagione dello scudetto, ma è stata anche la vittoria di Conte, che ha trovato la chiave per risollevare il morale dei suoi proprio contro la rivale dell’ultimo testa a testa per il titolo. Mi è dispiaciuto vedere De Bruyne uscire in lacrime e gli auguro di tornare presto in campo: i campioni vogliamo vederli fare la differenza, non infortunati. Paradossalmente, però, dopo l’uscita del belga il Napoli ha ritrovato gli automatismi rodati dello scudetto: grande solidità, spirito di sacrificio e ripartenze letali grazie agli inserimenti di McTominay e Anguissa. La mossa di schierare Neres da falso 9, poi, ha tolto punti di riferimento alla difesa dell’Inter: presentarsi all’appuntamento con Lucca avrebbe potuto forse dare maggiori sicurezze tattiche alla squadra, quantomeno in partenza, invece Conte ha preferito puntare su uno degli uomini che conosce, perché è con lui dalla stagione passata, anche a costo di perdere un perno lì davanti.
Ha rischiato, ma ha avuto ragione. E, cosa più importante, ha rimesso le cose in ordine dopo le turbolenze degli ultimi giorni: tra lui e Chivu, era Antonio ad avere tutto da perdere in questo faccia a faccia, il 3-1 del Maradona darà uno slancio importantissimo in vista dei prossimi impegni. Il campionato ringrazia, perché la sfida di ieri ci ha fatto divertire tra gol, rigori, polemiche e nervi tesi (fin troppo a volte) ma soprattutto perché da Napoli è partito un segnale forte per il resto della stagione: questa lotta scudetto è più che mai aperta e avvincente, seguirla sarà uno spettacolo.
Fonte: Gazzetta dello Sport
