La domanda è la stessa: “Cos’è che non è successo”. Nell’ultimo – e unico – confronto tra Conte e Chivu si è visto di tutto: tre pali, un rigore dato e poi tolto, nervosismo, litigi e due rossi, uno all’allenatore del Napoli e un altro all’attuale tecnico dell’Inter, espulsi alla fine di un Parma-Napoli dove gli azzurri rischiarono di farsi scappare lo scudetto. Sabato si ritroveranno al Maradona dopo 5 mesi, ma nel frattempo qualcosa è cambiato.
Lo 0-0 del Tardini
Contesto: penultima giornata del campionato scorso, 18 maggio 2025, si gioca al Tardini. I ragazzi di Chivu si palesano all’ultima in casa con il solito blocco basso e la difesa a cinque, armati di sana pazienza. I nerazzurri, invece, sfidano la Lazio in casa. In palio c’è lo scudetto. Il Napoli è davanti all’Inter di un solo punto: 78 a 77. I gialloblù lottano per salvarsi, quindi gli interisti si affidano al ragazzo del Triplete per fermare il Napoli. Succede di tutto: traversa di Politano, palo interno di Anguissa dopo un sombrero d’alta scuola, il rigore su Neres assegnato e poi tolto fino ai voli di Suzuki e Meret, entrambi protagonisti. Nel finale, poi, l’ultima scintilla da tenere a mente: i rossi di Chivu e Conte dopo l’esultanza della panchina azzurra per il pareggio della Lazio a San Siro. L’allenatore del Napoli potrebbe aver preso di mira Antonio Gagliardi, ex vice del romeno, match analyst della Nazionale per dieci anni anche sotto la guida di Antonio, ma non si sa se ce l’avesse davvero con lui: “Non vedi l’ora, pezzo di me… poi ti vengo a prendere”. Queste le parole di Conte prima di seguire gli ultimi minuti dalla tribuna. Parma-Napoli finì 0-0, Inter-Lazio 2-2. Un rimpianto grosso così per i nerazzurri, riacciuffati da Pedro, e un sospiro di sollievo per gli azzurri, futuri campioni d’Italia.
Quel precedente nel 2000
L’ultima curiosità che lega Chivu e Conte si rifà a un incontro di 25 anni fa. Il primo confronto tra i due è stato in occasione di Italia-Romania 2-0, quarti di Euro 2000. Antonio uscì dal Re Baldovino di Bruxelles con un 6 in pagella e una caviglia martoriata da un fallaccio di Gheorghe Hagi, reo di averlo messo ko e costretto a uscire. Questo il giudizio: “Suo il primo segnale di reazione degli azzurri dopo l’inizio difficoltoso”. Chivu incassò un bel 6,5: “Si è confermato un bellissimo talento sempre in movimento. Di sicuro avvenire”. Così è stato. Fonte: Gazzetta
