Dopo la presentazione del suo libro “La Divina Commedia del Napoli” al Festival della Letteratura Sportiva, Stefano Borgna, ha rilasciato una breve intervista ai nostri microfoni.
Ecco le sue parole:
La prima domanda che voglio farle riguarda il suo libro, La Divina Commedia del Napoli. Cosa c’è dietro questo titolo e questo particolare accostamento?
“È nata un po’ come un gioco. Quando ci si incontra tra tifosi si finisce sempre per dire: “Ti ricordi quel giocatore? E quell’altro?”. Così, invece di presentare i calciatori in modo puramente statistico, ho pensato di suddividerli in un percorso che parte dall’“Inferno” e arriva fino al “Paradiso”.
Dall’Inferno delle stagioni più buie e dei protagonisti meno fortunati o più maldestri, fino al Paradiso delle vittorie e delle pagine più gloriose della storia azzurra.
Naturalmente, tutto è raccontato con un tono ironico ma sempre rispettoso, perché chiunque abbia indossato la maglia del Napoli ha comunque contribuito a scrivere un pezzettino della sua storia”.
Secondo lei, quale potrebbe essere l’insidia maggiore per il Napoli in questa stagione?
“Statisticamente, lo scudetto sul petto non ha mai portato benissimo al Napoli. Nell’88 si perse un titolo pur avendo una squadra fortissima, e anche nelle due volte successive le stagioni non furono sufficienti per confermarsi.
Non credo che quest’anno ci sia questo pericolo, ma ripetersi è sempre difficile, in Italia soprattutto. Negli ultimi anni, solo la Juventus è riuscita a riconfermarsi. Quindi, l’insidia principale potrebbe essere proprio quella: riuscire a ripetersi nonostante gli impegni aggiuntivi in Champions League.”
Un’ultima domanda: la questione infortuni può rappresentare un problema già a inizio stagione?
“Ormai si gioca tantissimo, quindi gli infortuni sono all’ordine del giorno per tutte le squadre. Non sono uno statistico, ma non mi pare che il Napoli ne abbia più di altre. Purtroppo è una conseguenza del calendario fitto.
È anche vero, però, che il Napoli ha rinforzato la rosa dal punto di vista quantitativo. Ora bisognerà capire se questo rinforzo sarà anche qualitativo, cioè se chi subentra saprà sostituire adeguatamente i titolari, soprattutto nel reparto arretrato”.
