Napoli, ancor prima di Halloween, ‘o murticiello e il torrone!
Duro, morbido, variegato, in diversi gusti. Se guardi attentamente già lo vedi nelle vetrine delle pasticcerie anche se per la ricorrenza specifica occorrono circa 10 giorni. E’ una sorta di ottimismo in una circostanza funesta, il torrone a Napoli. Sì, perchè in tutte le città d’Italia si tratta di un simbolo natalizio, uno dei dolci tipici del periodo, nel capoluogo partenopeo, no.
Il torrone riempie le case dei napoletani in occasione della “festività” dedicata ai defunti, quella del 2 novembre. Potrebbe sembrare strano, ma è così. Napoli, da sempre, prova ad allietare ed addolcire anche le ricorrenze più tristi. In un giorno molto sentito, quale quello della commemorazione dei defunti, la città di Partenope onora la tradizione del “Torrone dei morti”. Un simbolo, qualcosa dal valore metaforico che ha lo scopo di “allietare” il viaggio verso l’aldilà. La tradizione vuole che in un tempo lontano, i bambini portassero questo torrone ai morti come dono e questo ne spiega il nome. L’origine di tutto ciò è antica, nei secoli scorsi, poteva succedere di trovare del cibo sulle tombe o su loculi perchè si riteneva che l’anima del caro estinto potesse tornare per qualche ora a far visita ai parenti ancora in vita, quindi far trovare qualcosa di buono da mangiare era il minimo.
Se si guarda alla forma del dolce, si può facilmente notare che ricorda una cassetta che fa pensare ad una bara, infatti viene anche denominato ‘o murticiello. Giusto per essere precisi, bisogna specificare che, prima dell’importata festa di Halloween, i bambini napoletani erano soliti travestirsi da fantasmi o da spiriti già nel dopoguerra co’ tavutiello, una scatola che veniva agitata al fine di minacciare bonariamente i passanti ed ottenere qualche dolce in cambio. Diciamo che la “tradizione” ha solo cambiato nome…In origine il torrone era quello durissimo, ma siccome anche un anziano (morto o vivo che sia) ha il diritto di deliziarsi, ‘o murticiello è diventato morbido, cremoso, accessibile ai denti di tutti. No, avete inteso bene…non ha proprio niente in comune con il torrone di Natale. E’ un modo di rendere meno gravoso e doloroso il trapasso, perchè le contraddizioni, soprattutto a Napoli, sono il sale della vita…ed anche della morte!
Ludovica Raja
