Conte lancia il tour de force: “Sono curioso delle risposte che daremo”
Il Napoli giocherà 7 partite in 22 giorni. Si comincia dal Torino, domani alle 18: “Vogliamo ripartire bene. Il modulo? Alla fine è sempre 4-3-3. Lo status di McTominay è cambiato, da underdog a mvp, ma sa fare tutto”
La vita è adesso, in questi ventidue giorni che tanto possono dire (o anche no), in tre settimane che comunque saranno da raccontare e a cui Antonio Conte va incontro con la sua espressione rigorosamente seria, perché lo stress non va mai in pausa. “E io sono curioso dalla risposte che avremo e che daremo da questo tour de force”. Sette partite, una in fila all’altra, tra trasferte, aerei e big match che si sovrappongono, partendo da Torino. “Ottima squadra allenata da un bravissimo tecnico come Baroni. L’anno scorso ci ha battuto due volte tra campionato e coppa Italia e poi a Roma sono riusciti a pareggiare al 90′. I precedenti più recenti non incoraggiano ma noi abbiamo voglia di ripartire bene”.
Modulo
Con una squadra fatta e finita, dentro un modulo collaudato: “Più o meno, è sempre 4-3-3, anche se poi ci sono i riferimenti delle due fasi che lo modificano. E comunque, quando abbiamo i quattro centrocampisti, vogliamo darci più equilibrio e attaccare in maniera diversa. Il calcio a volte è buffo: con lo Sporting, eravamo 1-1, abbiamo messo gli esterni, siamo andati sul tridente più classico e abbiamo vinto; con il Genoa, sempre 1-1, partendo dal sistema che con i portoghesi ci aveva aiutato 4 siamo dovuti tornare indietro“.
Accadrà anche a Torino, 4-1-4-1 o come vi pare, certo con Neres (“che a me non deve dare risposte, perché lui rientra tra i protagonisti dello scudetto”), forse con Milinkovic-Savic in porta e con Gilmour in mezzo al campo per sostituire Lobotka: “Billy ha fatto bene l’anno scorso, so cosa mi può dare. Di formazione non parlo ma Buongiorno e Politano saranno con noi”.
quanto a McTominay, l’uomo decisivo un anno fa a Torino, è solo questione di status: “Perché il suo è cambiato: è arrivato che era un underdog, diciamo così, con poco spazio al Manchester United, è diventato l’MVP della stagione. Chiaro che tutto ciò abbia inciso. E comunque lui sa veramente fare tutto”. Da underdog a stella in fin dei conti è un attimo.
Fonte: Gazzetta
