ESCLUSIVA – Gianfranco Coppola: “Anche nel calcio il fattore umano prevale sul resto. Quella volta nella Romania di Ceausescu…”

0

Gianfranco Coppola, giornalista Rai e presidente dell’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana), ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni de ilnapolionline.com a margine della presentazione del libro Campioni per sempre 4, nell’ambito del Festival della letteratura sportiva (in scena a Scampia fino al 18 ottobre).


Come nasce l’idea di realizzare questo libro?

Factory della Comunicazione

“L’idea nasce nel 2023, anno di pubblicazione di Campioni per sempre 3, dedicato al terzo scudetto del Napoli. All’epoca, l’editore ed amico Marco Lobasso mi propose di realizzare questo libro per dare continuità al racconto dei primi due scudetti: devo ringraziare tutti i vecchi calciatori che, dando vita ad una formula magica, hanno parlato dei nuovi arrivati dimostrando grande affetto e stima. Il pensiero va anche a tutti i colleghi che hanno partecipato a quest’avventura come, tra gli altri, Mimmo Carratelli e Adolfo Mollichelli, i quali hanno scritto capitoli importanti, contribuendo a restituire quel senso dell’amicizia anche nel racconto dello sport”.

Fra i tanti episodi descritti, relativi anche ai precedenti scudetti vinti dal Napoli, qual è quello a cui si sente maggiormente legato ancora oggi?

“A due in modo particolare, relativi a Bruscolotti e Maradona, quando il primo volle cedere al secondo la fascia di capitano, simbolo d’importanza per tutti nel calcio dal momento che il capitano è colui che viene scelto dalla squadra, non viene nominato perché ha giocato più partite. In seguito, durante una partita Bruscolotti ricevette un colpo alla testa e i medici in ospedale si raccomandarono di non farlo addormentare per evitare complicazioni. Ebbene, in piena notte sentì suonare il citofono e la porta di casa sua: era proprio Maradona! Questo sta a confermare che il fattore umano prevale su ogni altra cosa”.

Il Napoli riprenderà il suo cammino domani affrontando in trasferta il Torino. Quest’anno, pur giocando ogni tre giorni, gli azzurri dove possono arrivare?

“Il Napoli, da campione in carica e dopo un’importante campagna acquisti in cui si è rinforzato, ha il dovere di confermarsi in campionato e di puntare anche a fare un buon cammino in Champions. Quando si gioca con tante responsabilità addosso e nel calcio turbo-compresso di oggi, segnato da infortuni e da un calendario assai ricco d’impegni, le difficoltà aumentano sicuramente ma Conte ha una ‘geniale maniacalità’ nel saper gestire tutti questi aspetti”.

In chiusura, quale aneddoto – anche non legato al mondo sportivo – vuole raccontarci relativamente alla sua lunga carriera giornalistica?

“Nel 1989 mi trovavo in Romania, nel bel mezzo della rivolta perpetrata dai minatori contro Ceausescu. Da Sibiu, dove la Nazionale Under 21 disputò una gara, io fui spostato a Bucarest. Quando arrivai in stazione, la città era letteralmente presidiata da militari in assetto di guerra e carri armati e soltanto grazie ad un’automobile civile riuscii ad arrivare in albergo. Nei giorni successivi volli recarmi per le strade e sondare gli umori dei cittadini, ma fui preceduto da una raffica di pallottole di gomma lanciate dalla polizia ai minatori, gente abituata alle sofferenze. Per ripararmi, fui costretto ad infilarmi in un grosso cassonetto dell’immondizia!”.

 

Intervista a cura dell’inviato Riccardo Cerino

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.