Serie A, la figura dell’attaccante: il centravanti
Alla fine la gloria è sempre tutta loro. Gli attaccanti. Quelli che un tempo portavano la maglia numero 9 sulle spalle e che invece oggi si divertono a far impazzire tifosi e telecronisti con scelte tanto bizzarre quanto esotiche. Ma di fatto sono sempre loro a prendersi le luci della ribalta. Perché il calcio, come scrive Il Mattino, nella sua semplicità ruota intorno a un pallone che va spedito in rete. E solitamente la persona preposta a compiere questo gesto è l’attaccante.
Non a caso è quello che gioca più vicino alla porta avversaria. Spesso è anche quello dotato di maggiore sensibilità nei piedi e il più delle volte dispone di qualità fisiche sovrasviluppate rispetto al resto dei suoi compagni. Ma nella serie A che riparte in questo fine settimana le squadre di testa possono fare affidamento su tipologie di bomber assai diverse tra loro, ma non per questo una è meno efficace (o efficiente) dell’altra.
Il Napoli di Antonio Conte ha sostituito la sua punta centrale Lukaku con un altro gigante d’area di rigore: Hojlund. Il vichingo venuto dallo United si è presentato con due gol in quattro presenze (più la doppietta in Champions contro lo Sporting). E in qualche ora ha già cancellato l’ombra di Big Rom. Il danese è un attaccante fisico, che però sa anche lavorare con la squadra e dare profondità. Ecco, lui sì che incarna tutte le caratteristiche del classico centravanti di una volta: possente, fisicamente incontenibile e implacabile sotto porta. Non diverso da lui Marcus Thuram che insieme a Lautaro Martinez rappresenta il terminale offensivo dell’Inter. A differenza del Napoli, infatti, la squadra di Chivu si appoggia non a una ma a due punte.
Lautaro e Thuram (3 gol a testa in questo inizio di campionato) hanno imparato a conoscersi oramai due anni fa e adesso si capiscono senza nemmeno bisogno di doversi cercare con lo sguardo. Il francese ci mette il fisico, mentre l’argentino ha l’irruenza dell’animale d’area di rigore. Ecco perché fino a ora Napoli e Inter possono godersi i loro attaccanti al pieno della forma e del rendimento. Non come la Juventus, che pure lì davanti avrebbe una bella abbondanza.
Il mercato estivo, infatti, ha regalato a Turdor un David e un Openda in più da aggiungere alla già ricca batteria composta da Yldiz, Conceicao e Vlahovic. Ecco, nonostante i nuovi arrivi, il serbo continua a essere il miglior marcatore della squadra. Ma il suo bottino in campionato è ancora fermo a 2 golletti (ai quali se ne aggiungono altrettanti segnati in Champions). In attesa che Tudor possa trovare la formula perfetta per accendere il suo attacco, Vlahovic è la punta più affidabile, con tutti gli altri che gli ruotano attorno.
