Agricoltura, Prandini: “Rivedere politiche Ue, più ricerca per produrre in modo sostenibile”

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(Adnkronos) – “Abbiamo chiesto lo slittamento di un anno non per rinviare l’applicazione, ma per avere il tempo di ridiscutere la normativa a livello europeo, perché la visione ereditata dalla precedente Commissione, con Timmermans in testa, rischia di essere devastante per l’agricoltura e l’agroalimentare europeo”. Lo ha dichiarato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, intervenendo a Roma alla conferenza per i 40 anni di Assofertilizzanti. “Le politiche di rinaturalizzazione, così come concepite, avrebbero provocato un disastro economico e sociale, riducendo fino al 60% l’uso di alcune molecole e la capacità produttiva interna – ha spiegato – costringendoci a importare da Paesi dove quelle stesse norme non valgono. È un paradosso ambientale ed economico che va assolutamente corretto”. Prandini ha sottolineato la necessità di “investire di più nella ricerca e nell’innovazione, dal digestato alle nuove molecole e alla concimazione chimica”, aggiungendo che “la riduzione degli strumenti a disposizione delle imprese agricole mette a rischio la sovranità alimentare e la sostenibilità stessa del sistema. Essere più sostenibili – ha concluso – significa investire in tecnologia, agricoltura di precisione, satelliti e droni. L’agricoltura italiana ed europea è la più sostenibile al mondo, ma se la indeboliamo, falliamo sia economicamente che ambientalmente. Dobbiamo dialogare con l’Europa e far valere il nostro modello, evitando visioni ideologiche che non conoscono la realtà produttiva”. 
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