Ora tocca a lui. A cominciare da Torino scatterà il momento di Billy Gilmour. Finora non sono stati tantissimi i minuti accumulati, ma per il prossimo mesetto circa, la regia azzurra sarà tutta nelle sue mani, pardon piedi. Scrive il CdS: “Il suo coinvolgimento è destinato a crescere vertiginosamente dopo la sosta. A cominciare dalla prima full immersion incastrata nell’arco di una settimana: le tre partite con il Toro a Torino (sabato 18 ottobre), il Psv a Eindhoven in Champions (martedì 21) e l’Inter al Maradona (sabato 25). E non finirà mica così: considerando che Lobotka starà fermo almeno un mese, in ballo ci sono anche l’ultima di ottobre in trasferta a Lecce (28), e a seguire gli incroci di novembre con il Como (1) e l’Eintracht ancora in coppa al Maradona (4), e il viaggio a Bologna (9). L’ultimo prima della nuova sosta. Sette partite in ventidue giorni: certo, è difficile che le possa giocare tutte ed è scontato che la logica delle rotazioni avrà un peso sulle scelte di Conte, ma Gilmour senza dubbio reciterà un ruolo centrale in questa fase. Si tratta di meccanismi collaudati, Billy è in crescita e oltre alla personalità ha dalla sua l’intensità del gioco. Da Torino, dicevamo, avrà anche un alleato al suo fianco. Di altissimo spessore: De Bruyne, sempre impegnato in costruzione al fianco del regista di turno. Il primo esperimento è già andato in scena con il Pisa.”
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