Napoli Club Australia, la passione azzurra dall’altro mondo

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Napoli Club Australia

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Passione, dedizione e appartenenza. Tre parole che non basterebbero per descrivere al meglio tutto il lavoro e i sacrifici fatti negli ultimi anni da parte del Napoli Club Australia per seguire i propri colori direttamente dall’altra parte del mondo. Già perché, ad esempio, quando qua in Italia la squadra di Conte gioca la maggior parte delle volte di pomeriggio o di sera, di là in quel di Adelaide, città del profondo sud dell’Australia dove l’associazione è stata fondata, è letteralmente notte inoltrata.

Ostacolo questo della differenza di fuso orario che però assieme ad altri di carattere organizzativo non sembrerebbe minimamente scalfire l’amore e la voglia di sostenere i propri beniamini anche ad oltre 10.000 km di distanza. Un sentimento fortissimo ignaro di qualsiasi confine geografico. Di tutto questo, delle aspettative in vista della prossima gara di Serie A col Genoa, ma anche di molto altro ne abbiamo parlato assieme ai due presidenti del club Luca Varriale e Giuseppe di Sarno, partendo rigorosamente dall’inizio di tutta la storia.

L’origine

Passione, dedizione e appartenenza. Tre parole che non basterebbero per descrivere al meglio tutto il lavoro e i sacrifici fatti negli ultimi anni da parte del Napoli Club Australia per seguire i propri colori direttamente dall’altra parte del mondo. Già perché, ad esempio, quando qua in Italia la squadra di Conte gioca la maggior parte delle volte di pomeriggio o di sera, di là in quel di Adelaide, città del profondo sud dell’Australia dove l’associazione è stata fondata, è letteralmente notte inoltrata.

Ostacolo questo della differenza di fuso orario che però assieme ad altri di carattere organizzativo non sembrerebbe minimamente scalfire l’amore e la voglia di sostenere i propri beniamini anche ad oltre 10.000 km di distanza. Un sentimento fortissimo ignaro di qualsiasi confine geografico. Di tutto questo, delle aspettative in vista della prossima gara di Serie A col Genoa, ma anche di molto altro ne abbiamo parlato assieme ai due presidenti del club Luca Varriale e Giuseppe di Sarno, partendo rigorosamente dall’inizio di tutta la storia.

 Il problema del fuso orario

«Ed è proprio seguire le partite l’aspetto per noi più difficile da gestire. A causa del fuso orario, siamo appunto costretti molto spesso a svegliarci in piena notte, alle 3 o alle 4 del mattino. Ci raduniamo poi presso il salone conferenze della stazione radio locale cittadina, “Radio Italiana 531”, che, a fronte di una facoltativa donazione, mette il locale a disposizione di chiunque voglia organizzare eventi nella comunità italiana. Per quelli più importanti, come le partite scudetto, ci rivolgiamo invece al Campania Club, una struttura ricettiva in grado di ospitare centinaia di persone nella sua hall. Qui, grazie al grande lavoro dell’intera comunità italiana, abbiamo ovviamente festeggiato i 2 recenti scudetti, con tanto di allestimento di una sala tutta azzurra e di una torta tricolore. Altro momento indelebile anche quello legato al giorno della fondazione del Club, il 31/03/2023».

Cosa aspettarsi dalla stagione e dalla gara col Genoa

«A differenza del periodo della nostra adolescenza, in cui il Napoli era in netta fase calante, stiamo vivendo anni incredibili in termini di risultati raggiunti. Questa stagione avremo l’occasione irripetibile di vincere due scudetti consecutivi per la prima volta nella storia, ma sarà complicata, a maggior ragione per il fatto che partiamo favoriti: quando abbiamo iniziato dalla pole non abbiamo infatti mai rispettato il pronostico.

Col Genoa ci aspettiamo invece la solita gara di sofferenza, contro una squadra che conta solo due punti in classifica e che verrà al Maradona per giocarsela. Senza dimenticare che lo scorso anno, ha rischiato di farci perdere il titolo con quel pareggio a tre gare dalla fine. Ci immaginiamo inoltre anche un grande percorso in Champions. E’ la prima volta che il Napoli partecipa con la nuova formula e avremo molte più possibilità di accedere alla fase finale grazie alla formula dei play off. Basterà vincere altre tre o quattro partite e i giochi saranno fatti, mentre a febbraio comincerà a tutti gli effetti un’altra competizione».

Fonte: Il Mattino

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