Quando Kvaratskhelia ha lasciato Napoli per il PSG, Conte ha inizialmente affidato la fascia sinistra a Neres. Ma con l’infortunio del brasiliano, è toccato a Spinazzola salire di posizione. A febbraio, con gli esterni ridotti all’osso, Conte ha rispolverato il 3-5-2, uno schema familiare per lui. E lì, Raspadori ha preso il palcoscenico, affiancando Lukaku in attacco con grande spirito di sacrificio.
Il Napoli ha attraversato una fase di assestamento, poi ha ritrovato la via del successo. E alla fine, è tornato il caro 4-3-3: il modulo della svolta, del successo contro il Cagliari, del contributo generoso di un Raspadori trasformato anche in esterno.
Numeri? Solo una facciata. Il vero motore di tutto è stato lo spirito collettivo, la capacità di adattarsi e la guida sicura di Conte. Un Napoli che cambia volto, ma resta sempre fedele a se stesso.
