Pallavicino, vita da procuratore: aneddoti, campioni e il cuore napoletano del calcio

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Carlo Pallavicino, ex procuratore e giornalista, racconta quarant’anni di carriera nel mondo del calcio italiano nel suo libro “Ci chiamavano sciacalli”, pubblicato da Baldini+Castoldi. Nato inizialmente come un’idea per un podcast, il progetto si è trasformato in un volume pieno di storie, episodi curiosi e personaggi memorabili.

Tra i tanti protagonisti c’è Careca, l’attaccante brasiliano del Napoli, con cui Pallavicino instaurò un rapporto complicato ma sincero. In un episodio memorabile, per chiudere un contratto con Mizuno, si ritrovò a consegnare a un dirigente giapponese un paio di Adidas usate, con un messaggio diretto da Careca: “Quando saprete rifarle così, riparliamone”.

Non mancano ricordi di Maradona, incontrato per la prima volta negli spogliatoi di Ascoli mentre discuteva di boxe con Giovanni Branchini, e storie legate a trattative difficili con Luciano Moggi.

Il libro è anche un viaggio tra giovani promesse del calcio, come Benny Carbone, scoperto grazie a un giornalista appassionato tanto di calcio giovanile quanto di Mao, o Goran Pandev, inizialmente restio a trasferirsi a Napoli ma poi conquistato dalla città.

Un altro legame forte è quello con Cristiano Lucarelli, da cui Pallavicino dice di aver imparato uno stile di vita “napoletano”, fatto di spontaneità, autenticità e generosità.

Chiusa la carriera da agente, Pallavicino confessa che ciò che più gli manca sono le chiamate continue delle radio sportive napoletane, simbolo di un amore mai finito con la città e il suo modo di vivere il calcio.

Fonte: Il Mattino

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