Il 2 ottobre 1935 nasceva Omar Sivori, uno dei più grandi fuoriclasse della storia del calcio. A distanza di 59 anni da una delle sue magie più celebri in maglia azzurra — il gol capolavoro contro la Roma all’Olimpico — il suo ricordo resta vivido nei cuori dei tifosi partenopei.
L’approdo a Napoli fu memorabile: oltre diecimila persone lo accolsero alla stazione di Mergellina, un’accoglienza da autentico re. Il suo arrivo segnò l’inizio di una nuova era per il club, reduce da un brillante terzo posto in campionato e dalla vittoria della Coppa delle Alpi. Sivori si preparava a vivere la sua seconda stagione con la maglia del Napoli, dopo aver siglato sette gol al debutto.
Non mancavano le difficoltà, come il rapporto inizialmente complicato con Josè Altafini. Eppure Sivori seppe conquistare tutti con la sua classe pura, entrando anche nell’immaginario collettivo: fu citato da Nino Manfredi nel film Operazione San Gennaro (1966), girato in parte al San Paolo, a testimonianza della sua popolarità.
Indimenticabile il 2 ottobre 1966, giorno del suo 31º compleanno, quando firmò un gol straordinario contro la Roma: palla al piede, dribbling secco su due difensori giallorossi e sinistro imprendibile sotto l’incrocio. Quel gol, descritto nel libro Forse non tutti sanno che il grande Napoli… di Dario Sarnataro e Giampaolo Materazzo, scatenò un’ondata di entusiasmo che travolse pacificamente la capitale: un’“invasione” azzurra fatta di cori, fumogeni e striscioni.
Curioso il destino: la sua ultima partita fu contro la Juventus, la squadra con cui aveva raggiunto la fama prima dell’avventura napoletana. Una chiusura simbolica per una carriera leggendaria.
A distanza di decenni, il nome di Omar Sivori continua a risuonare come simbolo di talento, passione e amore per il calcio. Un campione che Napoli non ha mai dimenticato.
A cura di Antonio Capotosto
