Napoli, le pagelle secondo Il Mattino: per il quotidiano è Hojlund il migliore!
Napoli-Sporting finisce sul risultato di 2-1 per Antonio Conte. I voti dei giocatori azzurri, dell’arbitro Makkelie e di mister Conte. Queste le pagelle secondo il quotidiano Il Mattino.
MILINKOVIC SAVIC 7 Nulla, non fa nulla per 94 minuti. Se non lo spettatore. Poi a venti secondi dalla fine salva la vittoria sul colpo di testa di Hjulmand da pochi metri. Provvidenziale. Il primo e unico intervento è da favola.
SPINAZZOLA 6 In una fascia non sua, si trova di fronte Catamo e il più pericoloso in avvio con i suoi cross: molto impegnato anche nella costruzione.
BEUKEMA 6,5 Prende Ioannidis ma soprattutto un pallone al 10’ con una lettura perfetta che sarebbe potuto essere letale. Si vede poco lo Sporting dalle sue parti. Poi c’è pure Goncalves ma ha sempre il controllo di ogni cosa
JUAN JESUS 7 Lavora con Beukema su Ioannidis ed assorbe Trincao negli inserimenti. Nessun errore in impostazione ed è stranamente anche particolarmente spettacolare nei suoi interventi. Leader, gioca con classica elegenza e azzera chiunque gli passi attorno
GUTIERREZ 6 Il suo duello è con Quenda. Si preoccupa più di tenere sulla giovanissima ala che di spingere, dando poco suppprto a McTominay: il fatto che si giochi sempre dalla parte opposta lo penalizza ma non lo deprime (35’st Olivera sv: fa il suo dovere.)
POLITANO 5 Un errore non da lui lo sgambetto-harakiri su Araujo in area: forse stanco di gambe e quindi poco lucido. Ingaggia subito il duello proprio con Araujo: ed è uno dei temi principali della manovra azzurra, superando spesso il terzino e trovando varchi interessanti. Subito buona l’intesa con Spinazzola, sfiora il gol del 2-0 (24’st Neres 6,5: a destra del tridente, sempre molto intrigante. E in più dà sempre una grossa mano in difesa)
ANGUISSA 6 Si batte con il giovanissimo Simoes, in un duello molto meno scontato nell’esito tenendo conto della differenza d’esperienza. Non preciso e qualche volta quasi insofferente, però è sempre dove sta il pallone, corre e si sbatte.
LOBOTKA 6,5 Ioannidis in prima battuta e Hjulmand poi cercano di limitarne il raggio. Conta poco, riesce a lavorare per dettare i tempi e guidare la pressione come gli capita sempre nelle notte di gloria.
MCTOMINAY 5 A volte galleggia come un turacciolo sulla schiuma delle gare. Troppo a lungoo svaporato: pressa e viene pressato da Fresneda, supporta Gutierrez su Quenda. Lì a sinistra e quasi mediano sembra smarrito. Si vede poco nel primo segmento, perdendosi nel mancato asse con Gutierrez (24’st Lang 6 va a sinistra del tridente, sempre molto lontano dall’area: praticamente un altro difensore).
DE BRUYNE 7,5 Il suo slalom e il suo filtrante sembrano come degli apostrofi rosa tra le parole “genio e meraviglia”. Poi, il secondo assist, una pennellata. Il punto di appoggio da sinistra a destra, assolve al compito di aprire tanti varchi, gestendo da play aggiunto e cercando sempre la verticale, con Trincao che spesso lo segue a vuoto. Nella settimana delle critiche, nella settimana delle polemiche, risponde da big (35’st Gilmour 6 con lui il doppio mediano, ma serve alzare la muraglia per contrastare le linee centrali portoghesi).
HOJLUND Voto: 8 Doppietta show: scatta e conclude un contropiede che sembra essere paracaduto dal passato e poi un colpo di testa possente. Corsa e tiro secco: perfetto. La battaglia con Iniacio è tosta, con il danese che fa scaricare il contachilometri al centrale (44’st Lucca sv).
Antonio Conte. Voto: 7
Ha poco da cambiare perché quelli sono gli uomini: è sempre 4-4-2 con un De Bruyne che appare più ispirato di altre gare. Vuole che gli azzurri prendano il controllo del gioco e ci riesce fin da subito, anche se si ritrova al cospetto di uno Sporting che difende con ordina e si capisce che ha piccoli geni in campo che possono far male alle prime disattenzione. E infatti, il Napoli ben organizzato in difesa, cade su rigore, senza aver mai preso un tiro in porta. Per più di venti minuti, una volta preso il pareggio, abbandona 4-4-2 e ritorna al vecchio amore, il 4-3-3. Con Lang e e Neres, Conte mette in preventivo qualche rischio in più perché le squadre sono lunghe. Ma c’è sempre dal primo all’ultimo secondo coraggio e cuore. Rivisto a lungo lo spirito del Napoli dello scudetto. Anche nella sofferenza finale.
l’arbitro Makkelie. Voto: 5.5
Duro, durissimo l’intervento di De Bruyne su Fresneda: se fosse scattato il giallo per il belga non sarebbe stato un errore. Ma non ci sono provvedimenti. Non fischia quasi mai e in realtà non è un complimento: perché sorvola in un paio di circostanze che fanno inferocire il pubblico del Maradona. Gli azzurri protestano per un fallo (presunto) di mano di Fresneda ma anche il Var Kwiatkowski dà ragione all’arbitro: le braccia sono attaccate al corpo. Non è rigore. Vicinissimo all’azione nel momento dello sgambetto di Politano su Araujo: indica con certezza il dischetto. E ha ragione. Non si capisce perché tolleri, senza ammonire, i falli continui dello Sporting. Poi, sapendo di essere tra i più bravi in circolazioni, inizia a prendersi libertà e fischia solo quando gli pare. Non brillante.
