Gazzetta – Quanto pesa il doppio impegno? Quanti punti può costare alla fine di una stagione?

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 Il dibattito in città è aperto, specie dopo la prima sconfitta in campionato. E non tanto per il ko di San Siro contro il Milan, che a conti fatti uno può anche mettere in preventivo in una maratona di 38 tappe. Ma per le scelte che a un certo punto bisogna inevitabilmente affrontare. Partita dopo partita. E allora, cosa sarebbe successo un anno fa, senza l’impegno di Champions League dietro l’angolo? Quasi certamente – per carità, mai nulla è scontato, figurarsi a guardare indietro – Antonio Conte avrebbe puntato sulla formazione migliore. E dunque avrebbe affidato le chiavi della difesa a Sam Beukema, piuttosto che lanciare al debutto un giovane come Luca Marianucci. Che sarà il futuro del club, sicuramente. Ma che ieri a San Siro ha sofferto, come normale fosse, in una situazione già di emergenza difensiva per la squadra. Conte ha spiegato nel post-partita che Marianucci era pronto, che si sta allenando bene e che sta migliorando tanto. Tutto vero, però il punto centrale è un altro: perché far fuori Beukema quando già devi rinunciare a Rrahmani e Buongiorno, la diga della miglior difesa d’Europa dell’ultimo campionato?

 

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Fonte Gazzetta

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