‘’La legge è uguale per tutti’’. Questo recita la scritta che campeggia all’interno delle aule di un qualsiasi tribunale italiano. Ma la stessa insegna, a caratteri cubitali, potrebbe essere inserita all’interno dello spogliatoio del Napoli, probabilmente davanti alla postazione di Kevin De Bruyne.
Parliamoci chiaro, non esiste un ‘’caso De Bruyne’’, che non sarà ne panchinato in maniera punitiva, ne multato, ne altro, ma sicuramente domenica a San Siro si è creato un precedente. Quella reazione stizzita al cambio, in un momento cruciale del match, è sia sintomo della voglia di Kevin di voler vincere ancora, con la maglia azzurra del Napoli, ma anche di una non profonda conoscenza del suo nuovo mister.
Chiunque sia stato allenato da Conte sa che certi atteggiamenti non vengono fatti passare, e forse De Bruyne ancora doveva cogliere questa sfaccettatura del suo carattere. Fatto che sta tra i due c’è stato probabilmente un confronto, una stretta di mano e tutto è scivolato via.
Stasera al Maradona il Napoli incontra lo Sporting, per la prima volta dopo 36 anni e torna a giocare una gara di Champions League in casa dopo 20 mesi. Quale occasione migliore per De Bruyne per mettere la sua prima firma davanti al pubblico partenopeo e scacciar via qualsivoglia voce?
Di Lorenzo Capobianco
