Il Mattino – Il Napoli a San Siro: top e flop degli azzurri
Commento e pagelle da Il Mattino: Diciamolo subito: luci e ombre. Non era complicato immaginare che in una difesa così in emergenza potesse esserci il buco o l’errore da film horror. Ma le luci a San Siro hanno accecato soprattutto i big di questo Napoli, una notte senza luna piena per le sue stelle. I meno esperti avrebbero dovuto essere sostenuti dai big ma così non è andata, Lobotka a parte. Marianucci e Jesus vengono lasciati spesso da soli in balia dei rossoneri, manca la diga difensiva di Anguissa, McTominay. De Bruyne è sottotono. Dal 57’ in 11 contro 10, Conte si affida alla coperta di Linus del 4-3-3 mette Allegri in un angolo ma non arriva il colpo del ko. Quello del 2-2.
CONTE 6 Una ripresa in cui domina il Milan, anche 11 contro 11. Va quasi in difficoltà quando i rossoneri restano con l’uomo in meno e rinunciano di fatto pure alle ripartenze. In ogni caso, la personalità di qualche big viene meno. E forse lui non se lo aspettava. Il 4-4-2 sorprende col doppio esordio di Marianucci e Gutierrez ma deve fare di necessità virtù e tra due giorni c’è la seconda giornata di Champions. Le amnesie difensive sono frutto dei troppi cambi obbligati: ma Conte vuole una gara offensiva e prova continuamente a palleggiare in faccia ai rossoneri. Non è un caso che il Napoli prende gol proprio dopo una ripartenza a razzo. Allegri poi fa quello che sa fare meglio: blinda i suoi con una difesa a uomo e aspetta nel fortino. Il 4-3-3 con giocatori di corsa mette alle corde Allegri, ma costruisce poco.
HOJLUND 5 Troppo poco, forse persino meno. Gabbia lo tiene con costanza: timido e quasi pauroso, non affonda mai i denti nelle carni rossoneri e scivola nella partita come acqua fresca
LOBOTKA 7 Prova a dare le cadenze al gioco del Napoli come sempre, ma all’inizio è lento come raramente gli capita nell’inizio della manovra. Gli viene chiesto di fare diga contro gli agili e potenti centrocampisti rossoneri e dove c’è lui Modric e gli altri non sfuggono spesso al controllo del suo radar. Nella ripresa sale in cattedra
DI LORENZO 6 Rabiot è un bell’impiccio ed è costretto a sacrificarsi per inseguire la sua spinta. Dalle sue parti si passa facilmente, poi si conquista il rigore del 2-1 e costringe al rosso su Estupian. Nella ripresa si attacca con costanza dalla fascia, Bartesaghi viene inserito per arginarlo
MARIANUCCI 5 Si fa raggirare con l’ingenuità della sua fanciullezza da quel marpione di Pulisic che lo salta due volte nella stessa azione: la scivolata non ha senso, andava accompagnato. Aitante ma dentro una difesa così rattoppata avrebbe sfigurato pure Beckenbauer.
MERET 6 Si fa fatica a pensare che potesse fare qualcosa di più nei due gol rossoneri.
JUAN JESUS 6 Gimenez lo costringe perennemente al presidio della difesa ma è distante anni luce da Fofana sul 2-0. Però è quello che qualche pezza comunque la mette. E quando entra Leao, fin dal primo istante, tocca a lui: e il portoghese non vede palla.
GUTIERREZ 5,5 Si perde Saelemaekers sul gol rossonero. Ha la prima palla-gol, quella che fa capire che il Diavolo è meno peggio di quello che sembra ma si fa ipnotizzare da Maignan come una lepre paralizzata dai fari. Gioca maluccio. Attacca con costanza. Elegante il recupero su Leao lanciato in porta.
POLITANO 6 Estupian è guardato a vista, come farebbe un carceriere nel Miglio Verde. È più spesso un quinto difensore che un attaccante. Troppe rare le incursioni: corsaiolo ma contro il Milan non basta. Ossigeno, muscoli, il suo lavoro è correre sulla fascia come un’ala antica sia pure poco spettacolare (dal 33’ st Lang 5: va ancora a vuoto. Troppo).
ANGUISSA 5,5 Pavlovic avanza con lui che lo accompagna quasi prenderlo per mano, come si fa con i bimbi ai giardinetti. Tenerissimo. Impreciso, a volte persino confusionario. Rabiot lo segue spesso ma cambia e scambia avversari a ritmo costante: cresce nella ripresa.
MCTOMINAY 5,5 C’era un rigore colossale su di lui. Alla lunga anche il suo talento casca nell’imbuto. Con Fofana è poco sia nel fumo che nell’arrosto. Efficace nella gestione della palla nella ripresa, non altrettanto nella fase difensiva (dal 28’ st Neres 6: serve la sua ampiezza, prima parte a destra poi va a sinistra. Ma risponde con un doppio tiro a giro che illude).

