Il Milan, dopo la clamorosa sconfitta casalinga contro la Cremonese all’esordio, ha dimostrato una certa solidità difensiva.
E’ terminato da pochi minuti la sfida tra il Milan di Massimiliano Allegri e il Napoli di Antonio Conte, big match in programma a “San Siro” come posticipo serale della quinta giornata in serie A.
I rossoneri sono giunti a questa gara a ranghi praticamente completi, eccezion fatta per l’infortunato Jashari, e col morale a mille per la solidità difensiva e l’ottima vena realizzativa palesata in questo primo scorcio di stagione. In casa partenopea invece, nonostante il poker di successi in campionato (CLICCA QUI PER TOP & FLOP NAPOLI-PISA), è stata una vigilia tormentata dai quattro infortuni che hanno falcidiato improvvisamente il reparto arretrato.
A vincere, al termine di 97 minuti intensissimi, è proprio il Milan col punteggio di 2-1.
TOP
Lobotka– Si parla di Fab Four e poi ti accorgi che in una giornata stortissima l’unico vero faro è lo slovacco. Motorino perpetuo, copre e fa ripartire la squadra in un palleggio partenopeo che tuttavia resta troppo sterile. E’ senza dubbio lui il migliore in campo.
Politano– Sale lui tra i top per mancanza di compagni e perché se non altro si fa il solito mazzo. Corre e ci mette generosità, ma anche lui fa fatica contro un Milan che ha subito indirizzato il match dalla sua parte.
FLOP
Marianucci– Esordio tostissimo e difficilissimo alla “Scala del calcio” contro l’avversario più complicato. E purtroppo l’azzurrino paga subito dazio, restando sotto choc per tutto il primo tempo. Il ragazzo è forte ma ha bisogno di un inserimento graduale, per cui non colpevolizziamolo.
Anguissa– Non convince nessuno dei tre centrocampisti col senso del gol. Ma lui appare troppo leggero durante tutta la gara, è colpevole in occasione del secondo gol del Milan. Non cresce mai, neanche nei finali di gara dove, di solito mostra tutta la sua fisicità.
Conte– Si stavolta il peggiore è proprio lui: il condottiero del quarto scudetto nonché il miglior allenatore della storia partenopea. Non prepara nessun piano contro il pericolo numero uno Pulisic e la squadra appare subito sbilanciata. Nonostante l’uomo in più, ci mette un quarto d’ora per effettuare i cambi. Toglie entrambi i centrocampisti di talento (bastava uno) e non ha il coraggio di passare a un modulo più offensivo. La posizione di Elmas è totalmente rivedibile.
“TOP & FLOP MILAN-NAPOLI” È A CURA DI MARCO LEPORE
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