La notte degli Arcangeli, i messaggeri di Dio: il rito della loro acqua
Ogni anno, nella notte tra il 28 e il 29 settembre, si celebra un momento mistico e spirituale dedicato a tre grandi Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele. Questa ricorrenza, che culmina il 29 settembre con la festa liturgica dei Santi Arcangeli, è accompagnata da una tradizione affascinante e poco conosciuta: la preparazione dell’Acqua degli Arcangeli. 
La leggenda narra che in questa notte speciale il cielo si apre per accogliere le preghiere dei fedeli e riversare benedizioni attraverso gli spiriti celesti. Michele, il protettore contro il male; Gabriele, il messaggero della verità e Raffaele, il guaritore divino, sono invocati per infondere nell’acqua la loro energia e grazia.
Quest’acqua non è semplicemente un liquido, è un sacramentale spirituale, un mezzo per ricevere protezione, guarigione e guida. La sua preparazione è un atto di Fede, raccoglimento e connessione con il mondo invisibile.
La preparazione avviene la sera del 28 settembre, in un ambiente tranquillo e purificato.
Per questo rito serve dell’acqua pura, un contenitore di vetro e tre candele: una per ogni Arcangelo. Si utilizzano delle erbe simboliche: lavanda per Gabriele che simboleggia la purezza, alloro o rosmarino per Michele che simboleggia la protezione e la salvia per Raffaele che rappresenta la guarigione.
Successivamente, bisogna accendere le candele per creare un’atmosfera di raccoglimento, versare l’acqua nel contenitore con un’intenzione chiara e recitare una preghiera agli Arcangeli chiedendo la loro intercessione. In un secondo momento bisogna immergere le erbe nell’acqua come gesto simbolico e bisogna lasciare l’acqua accanto alle candele o alla finestra per tutta la notte.
Una volta “caricata” spiritualmente, l’acqua degli Arcangeli, può essere utilizzata in vari modi: per benedire la casa, spruzzando il liquido negli angoli delle stanze; come protezione personale, tracciando un segno della croce sulla propria fronte; durante la preghiera o la meditazione, per favorire la concentrazione; per la guarigione, bevendone qualche goccia o bagnando simbolicamente una parte del corpo; come dono spirituale per chi ha bisogno di luce e conforto.
Questa tradizione, pur non ufficialmente riconosciuta dalla liturgia cattolica, è profondamente radicata nella spiritualità popolare. È un modo per sentirsi più vicini al divino, per affidarsi alla protezione Celeste e per ricordare che, anche nel silenzio della notte, gli Arcangeli vegliano su di noi. Cosa dire…acqua ed erbe, il giorno è oggi, prepariamoci per questa notte!
Ludovica Raja

Quando leggiamo la Bibbia incontriamo spesso la parola “angelo”.
Ma in ebraico non c’è mai scritto “angelo”.
Il termine in questione è mal’akh (7X7D), che significa semplicemente “inviato,
messaggero, emissario”.
Al plurale diventa mal’akhim, cioè “gli inviati, i messaggeri”.
Tradurre subito con “angelo” inserisce una chiave teologica che il testo originario non contiene, assolutamente.
Se invece lasciamo mal’akh senza tradurlo, ci accorgiamo che quei
“messaggeri” non sono necessariamente figure spirituali alate… ma individui in carne e ossa, con compiti ben precisi.
Il punto è semplice: la traduzione plasma il significato.
Quindi se manteniamo i termini originali, come sempre vi suggerisco, la Bibbia ci racconta una storia molto più concreta e decisamente più interessante di quella che ci hanno insegnato.
Altro rituale rubato al paganesimo… Insomma per i cattolici basta cambiare i nomi e digeriscono tutti i riti.
Quanta ipocrisia….i culti antichi sono ben antecedenti al culto cristiano… Ma continuate a rubare…. A scambiare nomi il risultato rimane sempre quello.
La chiesa non riuscendo a demolire il paganesimo, i suoi riti e i suoi dei se ne è appropriata…. Come ha fatto con le festività
Solo 2000 anni di religione che hanno piegato il mondo creando menti deboli ed inclini al padrone, contro 4000 anni di paganesimo di culto della Dea Madre, di Pan, Demetra, Lucifero poi trasformato nel cattivone di turno….
Insomma se il rito lo propone la chiesa è “sicuro ed efficace” anche se rimane pagano.
Ipocriti.