“AG4IN”, da ieri al cinema il film sullo scudetto del Napoli, e poi…to be continued

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Da ieri al cinema il film del quarto scudetto del Napoli, “AG4IN”, e ieri sera c’è stata la prima alla quale hanno assistito fra gli altri il presidente De Laurentiis, mister Conte ed il capitano Giovanni Di Lorenzo. Il Corriere dello Sport scrive: “Il Napoli torna al cinema, da ieri è nelle sale di tutta Italia, per la seconda volta in tre stagioni: scudetto 2022-2023, scudetto 2024-2025 e poi, come da ultima frase dell’ultima scena del film, «to be continued». Continua, appunto, come ha detto De Laurentiis. L’uomo della gloria ritrovata, un simbolo di quel rinascimento napoletano che la squadra ha trainato colorando la città e le anime, attirando turisti da ogni angolo del mondo, trasformando il romantico e meraviglioso disegno del Diego dei (vecchi) ragazzi dei Quartieri nel murale di Maradona, secondo sito più visitato d’Italia. Una magia. Il film, diretto da Giuseppe Marco Albano e prodotto da Filmauro, è stato presentato ieri al Cinema Metropolitan di via Chiaia insieme con il regista, il presidente, il produttore Giuseppe De Muro, l’autore Alex Marano e l’attore Antonio Guerra. In serata, poi, la prima con la squadra e Conte. «Questo è un film che coinvolge i napoletani ma soprattutto i tifosi: potranno rivedere in che modo sono state vissute certe giornate impegnative. Fortunate o sfortunate per l’imprevedibilità del calcio», continua De Laurentiis. Poi, flashback: «All’epoca del terzo scudetto, conquistato con tante giornate di anticipo, sembrava che questa vittoria programmata non arrivasse mai, mentre questa volta c’è stata suspense. Che è sempre un plus, in qualsiasi tipo di evento». E ancora: «Stanno già girando un nuovo film con le scene di questa stagione: parte tutto dalla firma di De Bruyne e dall’arrivo dei nuovi calciatori. Questa volta, secondo me, dovremmo andare negli spogliatoi degli altri e dall’allenatore avversario, soprattutto in Champions. Non ce lo faranno fare, probabilmente…». Finale sul movimento: «Il calcio deve trovare una nuova strada, perché così com’è concepito in Italia e in molti paesi d’Europa è destinato a morire: non potrà sopravvivere, perché non potrà sopportare i costi attuali»”.

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