« King Kev is back». KDB è un pezzo di storia del City, i trofei
E così, beh, da ieri il sovrano è di nuovo in città e si fermerà per qualche ora. De Bruyne non è soltanto un padrone di casa: dopo 422 partite in tutte le competizioni condite da 108 gol e 177 assist, KDB è un pezzo di storia del City che non avrà mai fine. È milioni di
maglie in bacheca e la vecchia casa di Wilmslow, la famiglia e i figli al parco. Da queste parti ha dipinto calcio dal 2015 al 2025 conquistando di tutto e di più, una montagna di gloria alta 19 titoli – con 6 Premier, una Champions e la vecchia Coppa del Mondo per club – che oggi scalerà con la memoria indossando una volta ancora la corona di King Kev con la maglia del Napoli. I Citizens dicevamo, lo chiamano così. Come i sudditi di un regno scolpito nella leggenda di mille giocate straordinarie: tra le tante, nessuno in Europa ha fornito tanti assist quanto lui nel decennio di grazia a Manchester (170). Davanti a Etihad Stadium, il club farà erigere una statua in suo onore, e all’interno della City football Academy Manchester-Etihad Campus, non un semplice centro sportivo ma una piccola città, uno dei vialetti che conducono ai campi porta già il suo nome. «Kevin De Bruyne Crescent», la dicitura in cal ce a un mosaico che lo ritrae con le braccia larghe. Un’investitura e un onore che spettano agli uomini che hanno fatto il City: David Silva, Kompany, Fernandinho, Kevin. E non finisce mica così: al 96 di High Street gli hanno dedicato un murale. Che magari non farà effetto come quello di Diego ai Quartieri, sì , eppure Manchester è ai piedi di questo pibe belga. Fonte: CdS
