Champions League, Napoli in fermento: attesi 40mila turisti in più per le sfide casalinghe

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«Se esiste l’indotto Champions? Consideri che ai tempi del Napoli di Kvara e Spalletti, quando la città raggiunse l’apice del turismo calcistico, nelle date delle partite casalinghe di Champions degli azzurri arrivava circa il 25% di turisti in più che nei giorni normali. La richiesta era altissima. La Destination Italia ci chiedeva biglietti per viaggiatori che sarebbero arrivati da Roma per lo stadio». A parlare, come si legge tra le pagine de Il Mattino, è Stefano Bianco della Mister White Travel, che è anche membro del direttivo campano della Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo). Insomma, l’indotto Champions esiste eccome, come dimostrano le esperienze e i dati dei tour operator che lavorano all’ombra del Vesuvio.

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E se il Napoli europeo di Spalletti e di Kvara, che fu fermato (con rimpianti) solo ai quarti di finale dai rossoneri due anni fa, fece il botto dal punto di vista della voglia di azzurro, il Napoli di Kdb, McTominay e mister Conte non sarà certo da meno. A poche ore dalla prima uscita della Champions, benchè in traferta, iniziano ad alzarsi le quotazioni del turismo calcistico. La stima di Fiavet, per la massima competizione calcistica del Vecchio Continente, edizione 2025-2026, è di «40mila turisti calcistici solo nei giorni delle 4 partite casalinghe» al Maradona.
Vacanzieri che arrivano a Napoli da ogni angolo di mondo per vivere l’atmosfera del match, che si respira in zona stadio o nei bar di Chiaia e del centro storico, gremiti come tante curve urbane. Il sogno è andare al Maradona. Ma in pochi ci riescono. I numeri sono più bassi: «Ci aggiriamo intorno ai 3mila – prosegue Bianco – Non esiste più un vero e proprio servizio dedicato ai turisti allo stadio».
Già per la volata scudetto, quando la vittoria del tricolore si trasformò in un carnevale di Rio capace di portare in città oltre mezzo milione di “pellegrini calcistici” tra maggio e giugno, solo i turisti disposti a spendere cifre blu riuscirono ad accaparrarsi un posto in curva. In quei giorni, su Il Mattino, intervistammo tra i tanti Chris Whale, un elegante signore inglese tifoso del Manchester Utd, arrivato dal Regno Unito a poche ore da Napoli-Cagliari: «Ho speso 800 euro per 4 biglietti, nell’anello inferiore della curva A – ci confidò in inglese – ma non lo dica a mia moglie».
Il match
Lo scudetto spallettiano tra ‘22-‘23 portò invece un incremento del 45% dei flussi nel bimestre successivo. E la Champions? Dopo il big match di stasera contro il City, gli azzurri affronteranno lo Sporting Cp a Fuorigrotta mercoledì primo ottobre. Poi l’Eintracht Francoforte, di nuovo all’ex San Paolo il 4 novembre dopo i tafferugli di due Champions fa. Il 25 novembre, al Maradona arriverà il sorprendente Qarabag vittorioso col Benfica. Si chiuderà in bellezza mercoledì 28 gennaio, alle 21, in casa contro il Chelsea campione del mondo nel mondiale per Club. Calcio e turismo camminano appaiati.
Secondo la Fiavet Campania, «diecimila persone al giorno si aggiungeranno in città nelle date delle 4 partite», da ottobre 2025 fino alla fine di gennaio 2026. Parliamo di un indotto diretto della Champions, in sostanza, che trasformerà anche le giornate infrasettimanali in date di alta stagione per il calendario. Nei fatti, i turisti attirati dalla Champions saranno molti di più. Anche le partite in trasferta fanno gola agli appassionati di calcio, che assisteranno ai match dai bar del centro. Nelle possibili date scudetto, tra aprile e maggio 2025, i prezzi delle camere si impennarono del 20% a Napoli. Una stanza a piazza Carlo III poteva raggiungere anche i 300 euro a notte. I big match alzano i prezzi.
40mila persone nei giorni delle partite casalinghe. Più altre decine di migliaia portate in città (e al murale di Maradona in via De Deo) dai successi azzurri e dalla vetrina Champions. Ma da Fiavet sottolineano che i numeri potrebbero essere più alti, se l’offerta fosse adeguata.
I servizi
«Se volessimo sfruttare l’opportunità di un incoming sportivo – conclude Bianco – si dovrebbero offrire più servizi legati allo sport: servirebbero un museo del Calcio Napoli, un Museo di Maradona, la visita allo stadio. La domanda in tal senso è sempre più forte, e si lega ai simboli del football azzurro. Il murale di Maradona è tra i siti più affollati del Sud. Ma manca un’offerta legata allo stadio, che esiste in Spagna, in Uk o in Germania per il Bayern. Servirebbe un tavolo tecnico per ampliare i servizi. Una volta costruita la rete, i visitatori calcistici potrebbero passare da 40mila a 400mila». Napoli, insomma, una volta messa a sistema l’offerta, avrebbe tutte le carte in regola per diventare una capitale del calcio anche nell’indotto.
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