Tre partite in dieci giorni? Il Napoli si è attrezzato per proseguire lungo il percorso

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Si parte con la trasferta a Firenze, poi la missione Champions sul campo del Manchester City e infine il Pisa al Maradona. Conte non fa giri di parole: «È il primo momento delle verità». Perché anche per i campioni d’Italia è sempre tempo di esami e dunque servono forti e costanti stimoli: il rischio è quello di uno scivolone in una stagione che il tecnico definisce più complicata della precedente, con nuovi giocatori che vanno studiati e inseriti nel contesto tattico e un sovraccarico di impegni evitato nei mesi scorsi, ovvero la sequenza di gare di campionato e coppe. La rosa è stata allungata (e migliorata) per questa ragione.

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Le tre partite del Napoli

Tre partite di differente livello, la più affascinante e complicata quella all’Etihad Stadium, dove De Bruyne ha regalato magie finché nella scorsa primavera non ha deciso di lasciare il City e trasferirsi a Napoli per assumere un ruolo centrale nel progetto di De Laurentiis e Conte. C’è tempo per pensare all’appuntamento di giovedì, il primo di un girone Champions che non spaventa il tecnico, convinto che – come ha detto nei giorni scorsi – studiando i maestri (quelli di City e Chelsea) si potrà riuscire un giorno a batterli.

 

Il secondo capitolo

Il Napoli si è attrezzato per proseguire lungo il percorso intrapreso nella scorsa stagione, in cui Firenze – prima trasferta del 2025 – rappresentò un momento importante perché Conte dimostrò come si poteva fare fronte alle assenze di più titolari. C’è in questo secondo capitolo della sua esperienza napoletana la possibilità di effettuare maggiore turnover perché è cresciuto l’organico. Le alternative sono tante e valide, a cominciare dalla difesa. Negli anni Rrahmani è diventato punto di riferimento della linea ma in sua assenza – dovrebbe rientrare lunedì 22 contro il Pisa – vi sono tre centrali disponibili, compreso il giovane Marianucci, tra i migliori nella nuova Under 21. Tra i pali un ragionato turnover tra Meret e Milinkovic-Savic, che a differenza del collega non ha vinto due scudetti e non ha giocato 42 partite nelle coppe europee.

L’attacco azzurro

L’attacco, infine, con Lucca che cerca a Firenze il primo gol e Hojlund che non vede l’ora di dimostrare al mondo quale errore abbia commesso lo United a metterlo sul mercato, come era accaduto un anno fa con McTominay, che ha fatto poi la fortuna del Napoli. Il club ha speso e soprattutto ha studiato gli investimenti. Quello su Elmas, ad esempio. Nella gestione De Laurentiis vi sono stati rarissimi rientri ma il macedone, uscito nel dicembre 2023 da uno spogliatoio in cui vi era confusione, è stato riportato a Castel Volturno perché – le parole di Conte – «è duttile, può ricoprire più ruoli e fare il centrocampista centrale». Ci sarà spazio per tutti e non è soltanto la promessa di chi deve gestire bene gli equilibri all’interno della rosa. È una necessità per fare fronte a una stagione ricca di impegni che, appunto, vede il primo importante step nelle prossime ore: le tre partite in dieci giorni, senza concentrarsi eccessivamente sulla tappa a Manchester perché si disperderebbero energie prima del tempo.

La Fiorentina

La Fiorentina non è una squadra di primissima fascia. Ma, come ha ricordato Conte, «rappresenta un’insidia: negli ultimi tre anni ha fatto due finali in una competizione europea e una semifinale lo scorso anno». Le statistiche su questo confronto sono inequivocabili: i viola hanno vinto soltanto due delle ultime dieci partite contro il Napoli. Pioli, che ha afferrato al volo l’offerta del patron Commisso dopo l’esperienza in Arabia Saudita, vuole esaltarsi riabbracciando stasera il popolo di Firenze. Ha dato al Napoli un dispiacere nei giorni più belli, quelli della primavera 2023, quando la squadra di Spalletti volava verso il terzo scudetto. Il Milan di Pioli la umiliò in campionato (vittoria per 4-0 al Maradona) e la eliminò nei quarti di Champions League, una ferita forse mai rimarginata per De Laurentiis, come si capì nel film dedicato al trionfo di due anni fa, “Un giorno all’improvviso”. Dal 25 sarà nelle sale “Again”, il docufilm del regista Giuseppe Marco Albano sul quarto scudetto. Subito dopo il primo ciclo verità di tre partite. Again, la storia continua.

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