Per il resto, i nuovi possono anche aspettare. Bel problema, perché ruotare i giocatori lasciando pressoché immutato il valore tecnico e atletico della squadra, senza privarla dell’anima, è un lavoro difficilissimo.
Ogni allenatore a inizio stagione promette che proverà a dar spazio a tutti, ma poi la corsa al risultato, o anche solo al mantenimento di un minimo di tranquillità, induce i tecnici a puntare sul sicuro, finendo con lo spremere sempre gli stessi.
Vedremo se il Napoli sarà intenzionato a fare di turnover virtù: gli arrivi di Elmas, Hojlund, Lang hanno arricchito e allungato la rosa, che ora sembrerebbe in grado di sostenere l’urto del doppio impegno campionato-Champions.
Per questo c’è attesa per questo doppio test. Conte contro Pioli e Conte contro Guardiola. Non male.
È la prima volta che Conte deve dire alla sua squadra che bisogna pensare solo alla Fiorentina e guai ad avere la testa già ad Haaland; Rodri, Foden, Gvardiol e alla trasferta con il City.
Il rischio potrebbe esserci, ma si sa come Antonio sia una specie di martello in momenti come questi: tutto si può pensare tranne a una partita distratta degli azzurri contro i viola.
Ora è ben difficile entrare nell’area di rigore azzurra a difesa schierata, tant’è che né Sassuolo né Cagliari ci sono riusciti con facilità.
La costruzione atletica è del resto uno dei pallini estivi di Conte che per questo ha lavorato senza sosta dal 17 luglio in montagna.
E poi il mercato: ha preteso giocatori tecnici ma anche ben piazzati fisicamente e di personalità, come quelli della sua prima Juventus.
Fonte: Il Mattino
