Napoli, nuovo stadio al Caramanico, si può fare ma c’è in ballo il futuro dei mercatali

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Il nuovo stadio del Napoli potrebbe nascere nella zona del Caramanico, ma c’è un ostacolo importante, il futuro dei mercatali di Poggioreale che vedrebbero spazzato via un pezzo del loro lavoro, e quindi dovrebbero spostarsi, ma dove? Il Mattino scrive: “A impattare – urbanisticamente – sull’area del Caramanico e sul mercato di Poggioreale non c’è solo la richiesta fatta dalla Ssc Napoli di patron Aurelio De Laurentiis di costruire il nuovo stadio, ma anche il PalaEventi del Centro direzionale, dove invece la concessione a costruire il Comune l’ha già data da mesi ma è tutto fermo. Cantieri aperti non ce ne sono. E non è un caso.

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Perché anche da quelle parti c’è da capire come sistemare i mercatali che vedrebbero tagliata una parte dei loro spazi. Che è esattamente l’obiezione inviata dal Comune alla Zes con la quale Palazzo San Giacomo non ha dato il via libera al progetto De Laurentiis per il nuovo impianto. La sostanza è che se il problema dei mercatali – ed è un problema non togliere lavoro a centinaia di famiglie – vale per De Laurentiis deve valere anche per gli altri. Di qui lo stallo sul PalaEventi.
Tutti interrogativi che rimbalzano all’interno della Zes, o meglio tra i nove enti territoriali interessati e coinvolti nel progetto presentato dal Presidente della Società Campione d’Italia. Tanto che è molto probabile che tra sette giorni la “Conferenza dei servizi decisoria” indetta dalla Zes – un organismo che fa capo a Palazzo Chigi – per decidere cosa farne del progetto del Presidente del Napoli potrebbe non essere l’ultimo atto di questa vicenda. A oggi 12 settembre l’unica osservazione con allegato parere molto articolato sul progetto della Ssc Napoli è quello del Comune. Legittimamente visto che tanto il Palazzetto quanto il nuovo stadio si svilupperebbero su suoli interamente comunali, la bellezza di 33 ettari, oltre 300mila metri cubi. Il Comune allo stesso modo – va precisato che non ha mai detto no al Progetto del Patron ma ha chiesto a De Laurentiis di apportare delle modifiche. Le cose sembrerebbero andare in questa direzione. Vale a dire che il 18 potrebbe essere un appuntamento interlocutori. Se non si decidesse il 18 scatterebbero 30 giorni di tempo per presentare le modifiche o nuove osservazioni. Il 18 ottobre sarebbe davvero l’ultima tappa di questa vicenda. Cosa significa? Che comunque il Comune è l’unico ente che ha eccepito il progetto del Patron e in sede di Zes, fermo restando che il Comune è un attore principale, vale anche la “votazione prevalente” che nella sostanza significa votazione a maggioranza.
De Laurentiis – per la cronaca – è stato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni non più di tre giorni fa: «Ho incontrato a Palazzo Chigi Giorgia Meloni – scrive sui social – per parlare delle due “C” che hanno sempre interessato la mia vita professionale e imprenditoriale: cinema e calcio». Precisazione che il Patron ha fatto per annunciare che non ha nessuna intenzione di scendere in campo in politica. È probabile – tuttavia – che in questo contesto abbia accennato alla Premier anche la vicenda dello stadio del Caramanico.
Il punto vero della vicenda è che c’è la sensazione che delle trattative – magari tra gli uffici e non ancora tra il sindaco Gaetano Manfredi e la Ssc Napoli in via diretta – in qualche modo sono state riprese. Del resto il Presidente è certamente al corrente delle “Osservazioni” inviate alla Zes dal Comune. E comunque è determinato ad andare per la sua strada. Trattative che servono per affrontare prima del 18 ottobre le due principali criticità: il futuro dei mercatali – che coinvolge a questo punto anche gli imprenditori che devono costruire il PalaEventi – e il tema dei parcheggi. De Laurentiis vuole 8000 posti auto. Troppi e soprattutto troppo impattanti. E che occupano uno spazio eccessivo. Senza considerare – la riflessione del Comune – che quando non gioca il Napoli 8000 posti auto sarebbero in grandissima parte non occupati. Il Comune chiede «una valutazione ambientale del progetto e alternative ragionevoli a quanto proposto nel progetto». Insomma senza una intesa entrambe le parti correrebbero il rischio di andare incontro a delusioni cocenti.
Al momento otto dei nove enti coinvolti nel progetto Caramanico non hanno fatto obiezioni al progetto del Patron e tra gli otto c’è anche la Regione. E la votazione finale in mancanza di un accordo tra tutti e nove gli enti – è nella natura della Zes – va presa e allo stato attuale il Comune sarebbe perdente. L’ostacolo più grande è quello del futuro dei mercatali. Bisognerebbe aprire un tavolo con loro e capire dove spostarli. E se i mercatali sarebbero disposti allo spostamento. Nella consapevolezza che a lavori finiti, sia del Palazzetto che dello stadio, quell’area per i commercianti diventerebbe la terra promessa del business”.
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1 Commento
  1. Simone dice

    I mercatali non hanno margine di manovra,perché loro pagano l’affitto al comune. Loro non decidono dove essere è il comune che sceglie dove possano essere indirizzati. Detto cio una soluzione parziale è possibile,si puo riqualificare il parcheggio sotterraneo del maradona e alcune parti dello stadio stesso per ospitare i mercatali del caramanico o una parte di essi.

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