IL DESTINO
Non ha mai detto una parola fuori dalle righe anche se non ha mai veramente capito perché era sempre fuori, dalla lista dei convocati. In realtà, dopo l’eliminazione a Euro24, fece qualcosa che Spalletti non gli ha mai perdonato: nella sua storia di Instagram pubblicò un messaggio con un omino e le braccia aperte. Un modo per dire, “ops, mi dispiace”. Di sicuro, avrà pesato molto quel gesto spontaneo e pungente nelle considerazioni successive fatte da Spalletti. Che, in ogni caso, non lo aveva convocato agli Europei. Non ha una grande storia con l’Italia: quella di venerdì era la presenza numero 15 (di gol ne ha firmati 3).
Dunque, non solo Spalletti non lo ha mai considerato. Ma negli ultimi anni, proprio grazie al lavoro del tecnico di Certaldo a Napoli, era diventato un esterno tutto fascia, difensore e attaccante o quello che gli pare. Eppure, con Lucianone ct ha perso la Nazionale. Anche quando la strameritava. E non è un caso che la ritrova adesso, con Gattuso. E subito titolare. E non perché ci sono infortunati e squalificati in giro. Facile arrivare dopo le macerie provocate dai gol di Sorloth, Nusa e Haaland. Gattuso a Politano ha dedicato pochissimo tempo: in lui non c’era brace da ravvivare. Da tempo gli aveva detto che avrebbe puntato su di lui per servire i due attaccante, Retegui e Kean. Uno schema dove le ali le fanno i terzini e quindi di esterni alti e pure il quinto di centrocampo. Tutto. E l’ibrido è Matteo Politano. «Non andrà mai via dal Napoli, manca poco per formalizzare l’accordo che c’è per rinnovare fino al 2028», dice Mario Giuffredi in un intervento a Radio Kiss. E uno dei sei della scuderia del manager napoletano a essere nel giro dell’Italia: oltre a lui, Zaccagni, Di Lorenzo, Pio Esposito, Marianucci e Mascardi.
Fonte: Il Mattino
