La Serie A è per il 66% straniera, il numero degli “azzurrabili” non aumenta

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Sono in arrivo le convocazioni del nuovo commissario tecnico Gattuso per le partite contro Estonia e Israele, in cui si giocheranno le residue chance per portare la Nazionale al Mondiale, o almeno ai playoff. Dal campionato, come specifica Il Mattino, non è arrivato alcun aiuto, nel senso che gli azzurrabili – come si diceva un tempo – quelli sono. 

Il sito specializzato Transfermarkt, a meno di una settimana dalla chiusura del calciomercato, segnala che la percentuale di stranieri in serie A è del 66 per cento, di un punto e mezzo inferiore a quella del campionato 2024-2025 (67,5 per cento). E dopo 90′ i dati che riguardano l’utilizzo di italiani nelle singole squadre è sconfortante, sempre secondo Transfermarkt.
Si pensi che il Como ha impiegato zero calciatori italiani nella partita vinta contro la Lazio. D’altra parte, si poteva immaginare qualcosa di differente con una proprietà indonesiana, quella dei fratelli miliardari Hartono, e un allenatore spagnolo, Fabregas? Una quota pari al 91 per cento di stranieri hanno schierato all’esordio in campionato Milan, Udinese e Verona.
Il Napoli campione d’Italia è arrivato al 66 per cento. Nella formazione base presentata a Reggio Emilia i quattro probabili nazionali: MeretDi LorenzoLucca e Politano, che ha convinto il ct Gattuso, spettatore della partita contro il Sassuolo.
In una recente intervista il presidente della Lega serie A, Simonelli, ha dichiarato sulla Nazionale: «Ho grande fiducia in Gattuso. Sono certo che ci porterà ai Mondiali. Sarebbe altrimenti un disastro se non accadesse». Ma l’eventuale disastro – il terzo consecutivo, dopo le mancate qualificazioni del 2018 e del 2022 – non sarebbe da attribuire soltanto alla Federazione, al ct, ai calciatori.
Vi sono ragioni più profonde, da ricercare anzitutto nel numero degli stranieri presenti in serie A. Finché sono campioni, ci sta. Perché creano interesse e business e perché possono aiutare i compagni a migliorarsi. Come ad esempio hanno dichiarato alcuni giocatori del Napoli a proposito della presenza di De Bruyne.
Ma gli altri? È un interrogativo irrisolto da 15 anni. Cioè da quando i Campioni del mondo uscenti rientrarono dal Sudafrica dopo tre sole partite perché alle spalle degli Eroi di Berlino non erano cresciuti calciatori in grado di difendere la Coppa. O quanto meno di non tornare subito a casa.
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