Quanti KDB per il Napoli, ma quante posizioni assume in campo?
Centrocampista nella linea a quattro, trequartista quando non è 4-1-4-1, seconda punta “attiva” in fase di non possesso “che poi si abbassa e
crea una sorta di 4-5-1” e falso nove quando una punta di ruolo (come negli ultimi minuti della partita di Reggio Emilia) non c’è. Uno e centomila, quasi un capolavoro letterario; di sicuro non un ‘signor nessuno’. Napoli l’ha accolto da campione qual è e il Mapei ha quasi vestito i panni del Maradona dopo il gol. Una pennellata direttamente da calcio di punizione, un po’ “fortunata” come ha sottolineato ridacchiando Di Lorenzo, ma che parabola. E la prima conclusione verso la porta era arrivata dopo una ventina di secondi, giusto per far capire l’aria che tirava. Il 2-0, che ha chiuso la partita, ha permesso così di festeggiare nel migliore dei modi il debutto. “Umiltà” è una delle parole più ricorrenti abbinate al 34enne belga (il più anziano a esordire in A col Napoli dal 1994-95 e a segnare al debutto e anche il terzo centrocampista a segnare alla prima apparizione) che si è calato subito nella realtà azzurra. A Reggio Emilia a metà del secondo tempo lo stadio si è riempito con un solo nome: “Kevin”. A Manchester più di qualcuno sente la sua mancanza, ora – sabato prossimo – lo aspetta il Maradona. Fonte Gazzetta
