La serie A incantata dal super centrocampo azzurro

Dove la "semplicità" è la cosa più difficile per chi gioca a pallone

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De Bruyne è un leader tecnico che contro il Sassuolo ha mostrato quello per cui in Europa è conosciuto: eleganza e semplicità. Dove la “semplicità” è la cosa più difficile per chi gioca a pallone. Conte sa di avere in Kevin la punta dell’iceberg, con un possesso palla fuori dal mondo (ieri 63 per cento), tagli in verticale che spezzano la linea difensiva avversaria, immarcabile da un solo uomo che salta regolarmente, visione di gioco e tempi da fuoriclasse.

Lobotka è l’uomo ovunque: è il regista ma non nella visione tradizionale, perché spesso arretra quasi sulla linea dei difensori. Pinamonti lo ha agevolato limitando di andarlo a schermare. Una scelta di Grosso, che non ha pagato. Tra i migliori il solito Anguissa. Mentre della brillantezza di McTominay è arrivata solo una conferma.

Quando questi 4 sono in queste condizioni, impossibile non schierarli tutti insieme.

Aggiungendo Politano, s’intende. Ovviamente, qualcuno si vede meno in fase di impostazione: ed è Di Lorenzo. Il gioco di Conte  parte dall’idea che il gioco si costruisca attraverso la gestione del pallone e che i giocatori e l’intera struttura della squadra si muovano assieme. Contro il Cagliari saranno tutti confermati.

 

Fonte: Il Mattino

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